17/12/2009, 00.00
FILIPPINE
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Novena di Natale per gli alluvionati, milioni di filippini alla “messa del gallo”

di Santosh Digal
Iniziata ieri mattina all’alba, la tradizionale novena del Simbang Gabi o messa del gallo terminerà il prossimo 24 dicembre. Il gesto è celebrato anche dai dieci milioni di filippini residenti all’estero. Organizzate in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Manila raccolte di fondi e generi di prima necessità per aiutare oltre 4 milioni di sfollati.

Manila (AsiaNews) –  Milioni di filippini hanno iniziato ieri il “Simbang Gabi” (messa del gallo), la tradizionale novena di preghiera in preparazione al Natale che coinvolge tutte le parrocchie del Paese fino al 24 dicembre. La novena di quest’anno è dedicata alle vittime dei tifoni Ketsana e Parma che hanno sconvolto il Paese nei mesi scorsi, causando migliaia di morti e oltre 4 milioni di senza tetto.  Tra le più importanti e antiche celebrazioni della tradizione cattolica filippina il “Simbang Gabi”  deve il suo nome alla messa quotidiana che viene celebrata per nove giorni prima della alba. Da alcuni anni  il gesto coinvolge anche le comunità filippine all’estero, dove risiedono oltre 10 milioni di lavoratori migranti.

“Invito tutti i cattolici  a celebrare il Natale con generosità e solennità – ha affermato ieri alla prima messa di novena il card. Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila – e ciò proprio attraverso i nove giorni di preghiera del Simbang Gabi”.

La tradizione della “messa del gallo” risale al XVII secolo. Essa è stata introdotta dai missionari messicani giunti nelle Filippine al seguito dell’esercito spagnolo. I religiosi celebravano la funzione alle quattro del mattino, quando il canto del gallo annunciava il nuovo giorno. Ciò per consentire ai contadini di seguire la messa prima del lavoro nelle piantagioni di riso. L’usanza, un tempo quotidiana, si è tramutata nei secoli come il saluto del mondo al “nuovo giorno” portato dalla nascita di Cristo, concentrandosi nei nove giorni che precedono il Natale. La novena pone particolare attenzione alla figura della Vergine Maria, a cui si deve la nascita del Salvatore.

Oltre a condividere il momento di preghiera, la tradizione vuole che i fedeli mangino insieme al termine della messa cibi tradizionali a base di riso.  Quest’anno l’usanza è stata utilizzata per aiutare la popolazione alluvionata. L’arcidiocesi di Manila e altre sette diocesi hanno organizzato insieme alla Caritas diverse iniziative come l’ “Hapag – Asa” ( tavolo della speranza), una raccolta di denaro e generi prima necessità da distribuire agli sfollati al termine della messa. Su richiesta di molti fedeli le parrocchie hanno anche attivato un servizio di “adozione” che dà alle famiglie di rifugiati la possibilità di ricevere un sostentamento quotidiano.   

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