16/03/2005, 00.00
LIBANO
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Oggi l'incontro tra il patriarca Sfeir e Bush

Le attese dei libanesi dagli Usa per ottenere la piena sovranità dalla Siria ed anche per ottenere il ritiro di Israele da Chebha, che dà motivo ad Hezbollah per mantenere le  armi.

Beirut  (AsiaNews) – La situazione in Libano e le attese del Paese nei confronti degli Stati Uniti saranno illustrati oggi al presidente George W. Bush dal patriarca maronita Nassrallah Sfeir. Nel corso dell'incontro, che si svolgerà alla Casa Bianca alle 13.40 (ora locale), il Patriarca illustrerà al presidente americano la storia della crisi libanese fin dall'inizio, dalla guerra civile, che è stata la guerra di altri combattuta in territorio libanese, terminata con la firma degli accordi di Taef nei quali si prevedeva il ritiro dell'esercito siriano dopo due anni.

Il patriarca Sfeir, secondo quanto riferito ad AsiaNews da fonti vicine al Patriarca, presenterà la sua visione sulla situazione attuale del Libano ed chiederà di trovare gli strumenti capaci di aiutare il Libano a riavere la sua indipendenza e la sua sovranità, così da poter occupare il posto che gli spetta nella "sinfonia internazionale". Egli ricorderà il ruolo del Libano, chiamato da Giovanni Paolo II "Paese messaggio" per tutto il mondo, in quanto unico nel mondo nel quale vivono e collaborano insieme cristiani e musulmani.

Egli chiederà all'amministrazione americana di rafforzare le trattative anche per porre fine al problema di Chebha (territorio occupato da Israele) causa principale del mantenimento delle armi da parte di Hezbollah, il partito libanese appoggiato dall'Iran e presieduto da cheikh Hassan Nassrallah.

Dal presidente Bush la delegazione del Patriarcato si aspetta l'illustrazione delle opinioni del presidente sulla situazione nel Medio Oriente e la visione dell'amministrazione americana dopo la rielezione di Bush nel novembre dell'anno scorso. Il presidente insisterà sulla fermezza della volontà americana di far evolvere la democrazia nella regione e di contribuire alla riforma dei regimi nella regione e sulla necessità di combattere la violenza ed il fondamentalismo che minaccia la pace mondiale e distrugge la democrazia. Ci si aspetta un riferimento alla risoluzione 1559 dell'Onu, unico strumento capace di aiutare il Libano a riavere la sua libertà e la sua sovranità.

Il patriarca Sfeir e la delegazione di vescovi maroniti che lo accompagna, che comprende quelli residenti negli Usa, oltre al presidente Bush avrà successivi incontri con il vice ministro degli affari esteri Robert Zoellick, a causa dell'assenza del ministro Condoleezza Rice in visita nel continente asiatico, prima della visita al Congresso dove sarà ricevuto da parlamentari.

Non è la prima volta che un patriarca maronita incontra un presidente degli Stati Uniti. Prima di quello odierno. Il patriarca Boulos Meouchi si vide con John Kennedy nel 1962, il patriarca Antonios Khoreiche con il presidente Ronald Reagan negli anni ottanta, e lo stesso Sfeir  ha avuto un incontro con il presidente Reagan nel 1988. (JH)
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