27/09/2021, 13.43
INDIA
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Pahunch, la Giornata del migrante con chi cerca un futuro nelle metropoli indiane

di Nirmala Carvalho

In un webinar il confronto su come garantire i diritti essenziali ai tribali che persa la terra si spostano verso i sobborghi delle grandi città. Il redentorista P. Ivel Mendanha: "Queste persone vulnerabili sono come pecore senza pastore. Il Signore ci chiede di stare loro accanto".

Mumbai (AsiaNews) – Anche in India la Chiesa cattolica ha celebrato domenica 26 settembre la Giornata mondiale dei migranti, a partire dal tema “Verso un noi sempre più grande” proposto da papa Francesco nel suo messaggio. Tra le iniziative più significative un webinar proposto da Pahunch, un'iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione in favore dei migranti promossa dalla provincia dei Redentoristi che copre gli Stati di Maharashtra, Goa, Mangalore, Udupi, Karwar e Belgaum. Suo obiettivo è l'annuncio del vangelo e l'assistenza pastorale e materiale a quanti all'interno dell'India si spostano verso le grandi città di Mumbai, Vasai e Goa in cerca di un futuro migliore.

Anche il webinar per la Giornata dei migranti ha avuto al centro questo volto del grande tema delle migrazioni, con gli interventi di Bipin Jojo, decano della Scuola di Scienze Sociali di Mumbai, di Gayatri Singh, avvocato presso l'Alta Corte di Mumbai e degli attivisti ed esperti Arvind Oraon e Praveen Kachhap. Racconta ad AsiaNews p. Ivel Mendanha, vice-provinciale dei Redentoristi: ”Abbiamo affrontato il tema della spogliazione delle terre delle popolazioni tribali che alimenta queste migrazioni. Ma anche le difficoltà nell'accesso ai sistemi di assistenza pubblica. In particolare è stata sottolineata l'importanza dell'aiuto ai migranti a ottenere i documenti di identità e a registrarsi sul portale del governo per ottenere le carte che danno diritto ai sussidi. Insieme a questo è essenziale anche tenere traccia dei loro spostamenti da uno Stato all'altro, per assicurare loro le protezioni garantite dalla legge ed evitare situazioni di maltrattamento e sfruttamento”.

“I migranti - aggiunge ancora p. Mendanha - in India sono come pecore senza pastore. Sono le persone più vulnerabili quelle che si spostano in cerca di una possibilità per sopravvivere e molte volte sono trattati come i figli di nessuno. In questo mondo ferito sono le persone a cui il Signore ci chiede di stare accanto. Ed è quanto attraverso Pahunch noi redentoristi e I laici che lavorano con noi cerchiamo di fare nei sobborghi di Mumbai e Vasai”.

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