06/05/2016, 13.54
PAKISTAN
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Pakistan, l’ecumenismo “della televisione” non convince i cattolici

di Kamran Chaudhry

La Isaac Television è il primo canale satellitare cristiano del Paese, retto da una comunità pentecostale, e vorrebbe “una maggiore presenza dei leader cattolici” sulle proprie frequenze. Il direttore della tv cattolica di Lahore: “Grazie, ma è meglio tenere i piani separati”.

Lahore (AsiaNews) – La proposta di “aumentare la presenza cattolica” su un canale satellitare pentecostale che trasmette in tutto il Pakistan non convince gli operatori delle comunicazioni sociali della Chiesa. L’invito è stato reiterato nei giorni scorsi da Saleem Iqbal, direttore della Isaac Television. Ad AsiaNews spiega: “I leader cristiani dovrebbero usare tutte le piattaforme possibili per raggiungere la minoranza dei fedeli”.

Iqbal aggiunge subito dopo: “Noi diamo sempre il benvenuto al vescovo cattolico di Lahore e a tanti altri sacerdoti. Mentre loro non danno spazio ai pastori pentecostali sui propri canali. La Chiesa ha una storia lunga, ma ora deve espandere i propri orizzonti: non devono avere paura di noi”. Il canale evangelico raggiunge più di 70 nazioni: creato dal pastore Anwar Fazal, presidente di “Eternal Life”, nel 2004 ha oggi una forte audience.

Dal 2012 ha ampliato di molto le proprie trasmissioni, che in un primo momento si limitavano agli “incontri del mercoledì” del pastore Fazal. Oggi trasmette servizi di preghiera, testimonianze, interviste a personalità cristiane, musica gospel, film e talk show. Secondo Iqbal, il canale riceve ogni mese “milioni di richieste di preghiere”.

La minoranza cristiana del Pakistan ha pochissimo spazio garantito sui canali pubblici. Il Natale vengono riservati 30 minuti per i cattolici e altrettanti per i protestanti, mentre a Pasqua il tempo si riduce a 15 minuti. Dal punto di vista satellitare, a fianco della Isaac Television vi sono 11 emittenti islamiche.

I cattolici non sono riusciti a tenere il passo. Nel 2009 l’arcidiocesi di Karachi ha lanciato il canale “Good News”, chiuso l’anno dopo e oggi soltanto sul web. Al momento soltanto il canale della Chiesa di Lahore rimane in piedi, ma è limitato dall’essere un canale via cavo e soltanto locale. Lo scorso marzo l’arcivescovo di Karachi, mons. Joseph Coutts, ha lanciato una nuova proposta per un canale da costruire.

Il fondatore e direttore dei programmi della tv di Lahore, p. Morris Jalal, spiega ad AsiaNews di “apprezzare” gli inviti della televisione pentecostale ma sottolinea anche la necessità di mantenere le distanze: “Di fatto ci invitano per mettere in piedi grandi spettacoli con la presenza dei leader cattolici, sperando di attrarre più partecipanti e più denaro. È soltanto per scopi commerciali. Inoltre sarebbe difficile per la gente comune distinguere i nostri vescovi o sacerdoti, visti su un canale non cattolico”.

Tuttavia, il sacerdote ammette: “Quello che è giusto è giusto: loro sono sopravvissuti in mezzo agli altri canali professionali, mentre noi non ci siamo riusciti. Sono fortissimi nel creare opinioni, mentre noi dobbiamo migliorare la formazione per evangelizzare attraverso questo strumento. Dobbiamo affrontare la materia con serietà”.

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