01/09/2017, 15.15
VATICANO
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Papa: in Colombia, viaggio nel segno della riconciliazione

Francesco dal 6 all’11 settembre nel Paese che esce da 50 anni di guerra civile. Card. Parolin: per la riconciliazione “non basta firmare un documento. Certamente è necessario, un passo necessario, indispensabile, ma evidentemente non è sufficiente: c’è tutto un cammino da fare, a partire proprio dalla firma, dalla sottoscrizione di questi accordi”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Un viaggio nel segno della riconciliazione, per segnare un momento importante nella storia della Colombia, la pace dopo 50 anni di conflitti, e per incoraggiare a tradurre in concretezza l’impegno preso, anche con il sostegno della comunità cattolica. Si presenta con questa impronta il 20mo viaggio apostolico che papa Francesco si prepara a compiere in un Paese a lungo emblema della più lunga guerra civile dell’America latina. "La visita in Colombia – ha detto oggi il portavoce vaticano, Greg Burke - sarà pastorale, anche se più di una volta si riferirà al tema della pace, ma proclamerà il Vangelo".

La visita, che avrà il significativo motto "Facciamo il primo passo”, prenderà avvio da Roma la mattina di mercoledì 6 settembre. Francesco arriverà a Bogotá alle 16.30, ora locale. Il giovedì sono in programma gli incontri con le autorità civili e con i vescovo ed anche con il Comitato direttivo del Celam, il consiglio che riunisce l’episcopato latino-americano. Nel pomeriggio il Papa celebrerà la prima messa in terra colombiana.

Il giorno successivo, venerdì 8 settembre, sarà quello dedicato il modo particolare alla riconciliazione nazionale. Francesco andrà a Villavicencio dove celebrerà la messa e parteciperà al Grande incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale, con una significativa sosta alla Croce della riconciliazione (nella foto). In proposito, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, parlando alla Radio Vaticana ha sottolineato che il processo di riconciliazione entra ora “nella fase dell’applicazione, non basta firmare un documento. Certamente – ha aggiunto - è necessario, un passo necessario, indispensabile, ma evidentemente non è sufficiente: c’è tutto un cammino da fare, a partire proprio dalla firma, dalla sottoscrizione di questi accordi. Ed è un cammino che si deve compiere nella quotidianità ed è un cammino che deve coinvolgere tutti e che deve coinvolgere tutto di tutti, cioè soprattutto il cuore e la mente. Io credo che il compito, la missione fondamentale della Chiesa, in questo momento, sia quello di favorire la riconciliazione. Questo è il punto centrale: mi pare che ce ne sia tanto bisogno, proprio perché la pace non sarà una realtà presente, una realtà viva ed effettiva se non nella misura in cui ci sarà una riconciliazione all’interno del popolo colombiano. E naturalmente uno degli strumenti principali di questa riconciliazione è la capacità del perdono, la capacità di dare e di ricevere perdono”.

La visita papale proseguirà, il sabato, a Medellin, dove il Papa celebrerà la messa e incontrando sacerdoti e religiosi accompagnati dalle loro famiglie affronterà il tema della vocazione cristiana e dell’apostolato.

Domenica, infine, a Cartagena, protagonisti saranno il tema della dignità della persona e quello dei diritti umani. Francesco, infatti benedirà la prima pietra delle case per i senza tetto e dell’Opera Talitha Qum e visiterà la Casa santuario di San Pietro Claver.  Nel pomeriggio, dopo aver celebrato l’ultima messa di questo viaggio, ripartirà per Roma, dove arriverà alle 12.40 di lunedì 11 settembre.

 

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