01/06/2007, 00.00
VATICANO – PAKISTAN
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Papa: in Pakistan sia tutelata la libertà religiosa delle minoranze

Benedetto XVI incoraggia il Paese a “garantire la libertà per la gente di vivere, pregare, e compiere le opere di carità secondo i dettati della propria coscienza e libera da intimidazioni”. Una società è democratica se protegge i diritti di tutti. Una vera convinzione religiosa non può essere fonte di divisione o di violenza tra persone e comunità umane.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Tutelare la libertà religiosa, specialmente per le minoranze, difendersi dalla violenza del terrorismo, promuovere i diritti umani e politici ed eliminare le discriminazioni nei confronti della donna: sono questi, per Benedetto XVI gli obiettivi che sono di fronte al Pakistan nella sua volontà di crescere in modo democratico e rispettoso della persona.

La presentazione delle lettere credenziali da parte del nuovo ambasciatore pakistano presso la Santa Sede, signora Ayesha Riyaz, ha dato oggi occasione al Papa di ribadire i principi che la Chiesa cattolica giudica fondamentali ad una giusta e pacifica convivenza umana. “Il comune obiettivo di incrementare la pace e la giustizia nel mondo – ha detto – per assicurare un futuro migliore all’umanità può essere realizzato quando c’è una genuina cooperazione tra popoli, religioni e nazioni”. In tale prospettiva, il Papa ha espresso apprezzamento per la scelta del Pakistan di cooperare con la comunità internazionale per assicurare maggiore stabilità alla regione e proteggere gli innocenti dalle minacce del terrorismo e della violenza. “La via per la sicurezza nazionale ed internazionale – ha detto – è lunga e difficile. Chiede grande pazienza e decisione. Malgrado gli ostacoli che si incontrano lungo il cammino, va incoraggiato e promosso ogni sforzo che viene compiuto per aprire la strada verso la pace, la stabilità e la speranza”.

Il Papa ha anche ricordato il particolare impegno della Chiesa cattolica pakistana per l’educazione, « senza guardare ala loro fede ». “Cristiani e musulmani – ha detto ancora - adorano lo stesso unico Dio, l’Altissimo Creatore del cielo e della terra. E’ questa convinzione che deve spingerci ad unire menti e cuori per lavorare instancabilmente per la pace, la giustizie ed un futuro migliore per l’umanità”.

Affrontando poi il tema della libertà religiosa, spesso concretamente limitata nel Paese, il Papa ha affermato che  “una forte società democratica dipende dalla sua capacità di appoggiare e proteggere la libertà religiosa, diritto fondamentale che riguarda la vera dignità della persona umana. E’ dunque essenziale – ha aggiunto - proteggere da atti di violenza i cittadini che appartengono a minoranze religiose. Ciò non solo si accorda con la dignità umana ma contribuisce anche al bene comune. In un tempo nel quale le minacce alla libertà di religione si fanno sempre più sinistre nel mondo, io incoraggio il Pakistan a sostenere i suoi sforzi nel garantire la libertà per la gente di vivere, pregare, e compiere le opere di carità secondo i dettati della propria coscienza e libera da intimidazioni”.

Il tema della libertà religiosa è stato affrontato da Benedetto XVI anche nel discorso al gruppo di ambasciatori che, insieme a quello pakistano, sono stati ricevuti oggi per la presentazione delle credenziali. “Nessuno – ha detto tra l’altro il Papa – può essere oggetto di discriminazione o essere messo ai margini della società  causa delle sue convinzioni e della sua fede religiosa, che sono elementi fondamentali della libertà delle persone. Le società ricevono onore dalla protezione di questi diritti essenziali e manifestano in tal modo l’attenzione che hanno alla dignità di ogni essere umano. D’altra parte una vera convinzione religiosa non può essere fonte di divisione o di violenza tra persone e comunità umane. Essa è, al contrario, alla base della coscienza che ogni persona è un fratello da proteggere e far crescere”.

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