19/08/2007, 00.00
VATICANO
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Papa: solidarietà verso le popolazioni del Perù colpite dal terremoto

Nella riflessione prima dell’Angelus, Benedetto XVI afferma che “la pace” di Gesù è “lotta contro il male”. La fede cristiana non è “pace inconsistente e apparente”, ma impegno per la verità, anche attraverso incomprensioni e persecuzioni.

Castel Gandolfo (AsiaNews) – Un pensiero alle “popolazioni del Perù, colpite da un devastante terremoto” ha caratterizzato l’Angelus di oggi, proclamato da Benedetto XVI nel cortile del palazzo pontificio di Castel Gandolfo. “Per i numerosi defunti – ha detto il pontefice - invoco la pace del Signore, per i feriti la pronta guarigione, e a quanti versano in misere condizioni assicuro: la Chiesa è con voi, con tutta la sua solidarietà spirituale e materiale”. Come segno di vicinanza, il papa ha annunciato che il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, “che da tempo aveva in programma una visita in Perù, nei prossimi giorni recherà di persona la testimonianza dei miei sentimenti e l’aiuto concreto della Santa Sede”.

La riflessione del papa, ispirata dalla liturgia domenicale, partiva da una frase del vangelo di oggi: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione" (Luca 12, 51). “Chiunque conosca minimamente il Vangelo di Cristo – ha spiegato il pontefice -  sa che è messaggio di pace per eccellenza; Gesù stesso, come scrive san Paolo, ‘è la nostra pace’ (Ef 2,14), morto e risorto per abbattere il muro dell’inimicizia e inaugurare il Regno di Dio che è amore, gioia e pace. Come si spiegano allora queste sue parole?”.

La risposta è che la sua pace “non è sinonimo di semplice assenza di conflitti. Al contrario, la pace di Gesù è frutto di una costante lotta contro il male. Lo scontro che Gesù è deciso a sostenere non è contro uomini o poteri umani, ma contro il nemico di Dio e dell’uomo, Satana”.

“Chi vuole resistere a questo nemico rimanendo fedele a Dio e al bene – ha continuato il pontefice -  deve necessariamente affrontare incomprensioni e qualche volta vere e proprie persecuzioni. Perciò, quanti intendono seguire Gesù e impegnarsi senza compromessi per la verità devono sapere che incontreranno opposizioni e diventeranno, loro malgrado, segno di divisione tra le persone, addirittura all’interno delle loro stesse famiglie”.

Sulle orme di Gesù, i cristiani devono diventare “strumenti della sua pace”: “Non di una pace inconsistente e apparente – ha precisato Benedetto XVI - ma reale, perseguita con coraggio e tenacia nel quotidiano impegno di vincere il male con il bene (cfr Rm 12,21) e pagando di persona il prezzo che questo comporta”.

La Vergine Maria – ha concluso il papa – “ha condiviso fino al martirio dell’anima la lotta del suo Figlio Gesù contro il Maligno, e continua a condividerla sino alla fine dei tempi. Invochiamo la sua materna intercessione, perché ci aiuti ad essere sempre testimoni della pace di Cristo, mai scendendo a compromessi con il male”.

Alla fine della preghiera mariana, il papa, fra l’altro, ha salutato gli organizzatori del Meeting dell’Amicizia fra i popoli, apertosi oggi a Rimini; La manifestazione culturale, a cura del movimento di Comunione e Liberazione, quest’anno ha a tema "La verità è il destino per il quale siamo stati fatti". Il papa ha augurato che “, il Meeting sia per molti occasione proficua di riflessione e di confronto, per realizzare la più profonda vocazione dell’uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio (cfr Enc. Fides et ratio, Proemio)”.

 

 

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