02/11/2020, 17.43
VATICANO
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Papa: ‘Io so che il mio Redentore vive e io lo vedrò, io stesso’

Nel giorno della Commemorazione dei defunti, Francesco ha celebrato messa nel Cimitero teutonico, in Vaticano. “La speranza è un’ancora, aggrappati alla corda ci sosteniamo”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “La speranza è un’ancora, aggrappati alla corda ci sosteniamo. Io so che il mio Redentore è vivo e io lo vedrò”. Della speranza cristiana papa Francesco ha parlato, a braccio, oggi pomeriggio, durante a messa che nel giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti ha celebrato nella chiesa del Pontificio collegio teutonico di Santa Maria in Camposanto.

Già stamattina, in un tweet Francesco aveva invitato a pregare per i fedeli defunti con un riferimento speciale alla pandemia. “Oggi – ha scritto - preghiamo per tutti i fedeli defunti e specialmente per le vittime del coronavirus: per coloro che sono morti da soli, senza la carezza dei loro cari; e per tutte le persone che hanno donato la vita nel servizio agli ammalati”. E oggi pomeriggio, nella preghiera dei fedeli sono stati evocati “tutti i defunti, senza nome, senza volto”.

“Noi – ha detto ancora Francesco all’omelia - non potremo mai avere la speranza con la nostra forza, dobbiamo chiederla, è grazia”. “Ripetiamo come Giobbe: io so che il mio Redentore è vivo, e lo vedrò con i miei occhi”. Questa è la speranza cristiana, un dono che solo il Signore può darci, se glielo chiediamo. Oggi, “nel pensiero di tanti fratelli e sorelle che se ne sono andati, ci farà bene guardare e guardare su”. Ci sono tante cose brutte “che ci portano a disperare, a credere che tutto sarà una sconfitta finale, che dopo la morte non ci sia nulla”. Ma la speranza non delude. “Oggi, nel pensiero di tanti fratelli e sorelle che se ne sono andati, ci farà bene guardare i cimiteri e guardare su e ripetere, come Giobbe: ‘Io so che il mio Redentore vive e io lo vedrò, io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro’. E questa è la forza che ci dà la speranza, questo dono gratuito che è la virtù della speranza. Che il Signore ce la dia a tutti noi”.

Dopo la celebrazione, Francesco si è recato nelle Grotte della Basilica Vaticana per un momento di preghiera in privato, per i papi defunti.

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