23/12/2019, 08.37
CINA
Invia ad un amico

Pechino boicotta il Natale: segno di sfiducia nella cultura cinese

di Padre Pietro (伯铎神父)

E’ in atto una “guerra contro il Natale” fino a proibire e punire i ragazzi delle scuole che pensano di andare a messa. Nazionalismo e orgoglio rischiano di mostrare le altre culture come nemiche. Nella storia della Cina vi è stato l’imperialismo occidentale, ma anche esperienze di dialogo fra cultura occidentale e cinese proprio grazie alla Chiesa cattolica e ai missionari.

Roma (AsiaNews) – Anche quest’anno in Cina è in atto una guerra contro il Natale, considerato un elemento di “inquinamento spirituale” da parte dell’occidente. Un misto di nazionalismo, di resistenza ai diritti umani, di orgoglio porta a proibire addobbi natalizi (che la Cina produce e vende in tutto il mondo), presepi, auguri, incontri di preghiera. Nelle scuole, vi sono presidi che puniscono i ragazzi che osano dire che andranno alla messa, perché “tradiscono la cultura cinese”. Padre Pietro, un sacerdote del Nord della Cina, l’autore di questa riflessione, mostra che la Cina ha bisogno di distinguere in modo piùà scientifico fra “occidente” e “cristianesimo”, ma anche deve riconoscere che molte cose grandi della civiltà occidentale, di cui ora la Cina si fa forte, sono giunte ad essa proprio attraverso i missionari e i cristiani. Il Natale è la festa dell’incarnazione, di Dio che si mescola all’uomo. In tal modo questa festa è anche il modello di integrazione e dialogo fra le culture.


Sia la cultura cinese che quella cristiana sono due civiltà. Il mondo civile ha diversi colori perché composto di molte civiltà. Le diverse civiltà devono tollerarsi e completarsi, così possono brillare insieme. Purtroppo, il miope nazionalismo e nazismo, la mentalità ignorante ed incivile del conflitto cinese antioccidentale, possono comportare soltanto distruzioni delle culture e civiltà a livello mondiale e regionale. La cosiddetta Rivoluzione Culturale Cinese, avvenuta nel secolo scorso, oggi viene definita “i 10 anni di caos”. Con essa si voleva non solo distruggere ed eliminare la civiltà cristiana, ma anche colpire e danneggiare la civiltà cinese, provocando danni così gravi senza paragone con altri casi simili nella storia umana. Certo, l'imperialismo occidentale che invase la Cina durante la dinastia Qing è da condannare e meritò la resistenza da parte dei cinesi. Ma non fu giusto che la rabbia della gente contro l'imperialismo sfogasse la violenza contro missionari e credenti cristiani.

Alcuni anni fa, 10 laureati cinesi hanno proposto un boicottaggio contro festeggiamenti del Santo Natale. In seguito, ci sono sempre stati dei giovani irosi, pronti a boicottare questa festa. Adesso, ci sono dirigenti di governo, imprese e delle scuole ad ordinare che non si deve più festeggiare il santo Natale, sventolando la bandiera della cultura e della civiltà cinese. Ma la cultura e la civiltà cinese devono rigettare altre culture e civiltà? Se tutte le nazioni tengono soltanto alle proprie culture e civiltà, come può avvenire l'integrazione culturale, attraverso gli scambi fra culture diverse?
il cristianesimo non ha portato solo la fede al popolo cinese, ma anche la scienza, la filosofia,  la medicina, la matematica. La maggior parte dei missionari cattolici nella tarda dinastia Ming e all’inizio della dinastia Qing possedevano qualità scientifiche ed erano specialisti della matematica. Basti pensare a Matteo Ricci, a Nan Huairen (il belga Ferdinand Verbiest, 1623-1688), a Tang Ruowang (il tedesco Adam Schall von Bell, 1592-1666) e altri. Essi non hanno solo portato la scienza europea nel nostro Paese, ma hanno perfino tradotto la cultura cinese in libri e l’hanno portata in Europa. Se non avessimo imparato dalla civiltà europea, temo che noi cinesi avremmo ancora il codino e non avremmo né aerei, né cannoni. Durante la dinastia Qing, il missionario Tang Ruowang fu premiato dalla Corte imperiale per un suo prezioso contributo al rafforzamento della capacità difensiva.

Senza la medicina moderna introdotta dai missionari, non ci sarebbero tutti questi ospedali diffusi in tutto il nostro Paese. E  la medicina moderna fa parte della cultua o civiltà occidentale. Le culture di tutte le nazioni appartengono al mondo intero, senza frontiere; così come la verità, che non è di nessuna nazione. La resistenza alle culture straniere e alla civiltà cristiana dimostra una mancanza di fiducia nella propria cultura e mostra anche un cuore meschino e chiuso.

Gesù Cristo è nato ebreo, in Israele, un piccolo Paese asiatico. Il perdono e la fraternità di Cristo hanno influenzato l’Europa e il mondo. Ovunque vada, la Chiesa cattolica presenta sempre ai popoli la natura nobile della fede, dimostra il rispetto verso le civiltà locali e la volontà di assimilare elementi positivi da esse.

La Chiesa nestoriana, arrivata in Cina nella dinastia Tang, interpretava la redenzione di Cristo, con un linguaggio radicato nella cultura cinese e comprensibile per la gente locale. Questa saggezza aiutò molto l’evangelizzazione. Ci furono dei missionari, come Matteo Ricci e Michele Ruggeri (Luo Mingjian), che venendo per la prima volta a predicare in Cina, rasarono le loro teste e vestirono come “monaci stranieri”. In seguito si vestirono come intellettuali confuciani. Certo, ci sono differenze tra la cultura europea e quella cinese. Adesso, i cinesi si vestono come gli europei o gli americani. Forse qualcuno ha voglia di promuovere i vestiti cinesi, ma non avrà successo, perché i vestiti cinesi possono esser piacevoli, possono anche essere indossati in occasioni cerimoniali, ma non sono pratici.

Il santo Natale è una festa cristiana, di natura religiosa, in memoria della nascita di Gesù Cristo. Ma molte persone d’affari approfittano di questa festività come occasione commerciale, senza conoscere per nulla la salvezza e la misericordia di Gesù Cristo e il significato del cristianesimo.

Così, quanti sentono la preoccupazione che il cristianesimo distrugga la cultura cinese possono stare tranquilli. Le decine di milioni di cristiani che vivono in Cina, non costituiscono alcuna minaccia alla cultura cinese. Anzi, i cristiani cinesi si sentono orgogliosi della cultura cinese,e hanno buon desiderio di combinare il cristianesimo e la civiltà cinese a modo che le due realtà si integrino perfettamente. Anche i sacerdoti cattolici cinesi si sforzano di trovare il modo di inculturare il cristianesimo.

Gesù Cristo si è incarnato e diventato uno di noi, proprio perché noi uomini e donne possiamo capire che siamo tutti fratelli e sorelle, volendoci bene gli uni gli altri, come membri della stessa famiglia. Soltanto con questa consapevolezza, il mondo può diventare veramente bello, veramente umano, come un Paradiso terreste.

21 dicembre 2019

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Comunità ufficiali e sotterranee schiacciate dalla sinicizzazione
05/11/2019 12:26
Sacerdote cinese: Santità, ascolti la voce di questi orfani, i più deboli e i più veri della Chiesa in Cina
14/04/2021 15:25
Natale in Cina: Ecco come noi laici annunciamo la Buona Novella
21/12/2019 11:20
Natale in Cina: senza chiesa, senza canti, o con la visita della Pubblica sicurezza (II)
20/12/2019 11:04
Hebei, chiusura forzata per l’orfanotrofio dei disabili tenuto dalle suore di Zhaoxian
13/04/2021 12:53


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”