08/02/2010, 00.00
MEDIO ORIENTE-IRAN
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Per gli arabi, Ahmadinejad ha “sfidato” l’Occidente. E si preoccupano

Nei giornali si sottolinea il “voltafaccia” rispetto alle affermazioni di disponibilità di pochi giorni fa. Per qualcuno “un campanello d’allarme”, specie se collegato all’annuncio di un test per un aereo antiradar. Letture diverse, sui motivi, interni o internazionali dietro alle affermazioni del presidente iraniano.
Beirut (AsiaNews) - “Sfida” è il termine che i giornali arabi usano di più, oggi, per definire l’annuncio dato ieri dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, di aver dato ordine all'Organizzazione nazionale per l'energia atomica di avviare la produzione di uranio arricchito al 20%, interrompendo, di fatto, la trattativa in corso con i 5+1 (i membri del Consiglio di sicurezza, cioè Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, più la Germania) per far compiere fuori dal Paese il processo di arricchimento dell’uranio, destinato a scopi scientifici e civili.
 
Così, “Lo sfidante Ahmedinejad” è il titolo del turco Hurryet, che in un articolo scrive che “l’ambivalenza dell’Iran sulla questione dell’arricchimento cade nel momento nel quale gli Stati Uniti e i suoi i alleati occidentali stanno premendo per un quarto round di sanzioni dell’Onu per colpire l’Iran sul suo discusso programma nucleare”. “L’Iran ha salito un altro gradino nella sfida agli occidentali”, afferma da parte sua il libanese L’Orient Le Jour.
 
Un quotidiano molto attento alla realtà mediorientale, The Peninsula, del Qatar, dedica alla questione un editoriale intitolato “Aggiungere benzina sul fuoco”. Il giornale collega l’annuncio di Ahmedinajad con quello, praticamente contemporaneo, del successo di un test per un aereo antiradar. “Questi progressi tecnologici - rileva - insieme con le dure affermazioni contro Israele pronunciate dai leader iraniani, stanno aggiungendo benzina all’attuale controversia”.
 
Tutti sottolineano, poi, il contrasto tra le affermazioni di disponibilità fatte dal presidente iraniano solo qualche giorno fa e quanto annunciato ieri. Così il panarabo Al Arab scrive che “il voltafaccia della posizione iraniana dei giorni scorsi in materia di combustibile nucleare ha fatto crescere notevolmente lo scetticismo tra le potenze mondiali, che vogliono fermare il cammino di Teheran verso il nucleare”. Di “voltafaccia” che “appare una giustificazione dello scetticismo” col quale erano state accolte le aperture di Agmadinejad parla anche il saudita Arab News, secondo il quale “sebbene l’arricchimento al 20% è sostanzialmente lontano dal 90% e oltre necessario per creare materiale fissile a scopo militare, ogni mossa iraniana per arricchire il combustibile fino al 20% fa suonare un campanello d’allarme internazionale, perché indica che l’Iran è sostanzialmente più vicino alla capacità militare”.
 
Interpretazioni discordanti, invece sui motivi all’origine delle dichiarazioni del presidente iraniano. Il Kuwait Times cita analisti per affermare che la mossa di Ahmedinejad è “un tentativo di premere su Washington e mettere un cuneo tra le sei potenze, alcune delle quali sono ancora esitanti a sostenere nuove sanzioni contro Teheran”. Per la tv satellitare Al Jazeera, invece, le affermazioni di Ahmadinejad sono “un messaggio ai suoi critici all’interno del Paese e, nel campo conservatore, a coloro che pensavano che si stesse allontanando dalla Guida Suprema”. “Questo ovviamente non avrà un effetto molto positivo” su coloro che erano coinvolti nella trattativa. (PD)
 
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