04/04/2007, 00.00
NEPAL
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Preoccupazione per le minacce di morte contro il Dalai Lama

di Prakash Dubey
Dopo che agenzie indiane hanno riportato le minacce di morte di un gruppo estremista islamico, in Nepal i monaci e i laici buddisti pregano per la sua sicurezza. Fedeli di tutte le religioni programmano momenti di preghiera in comune. In India aumentate la misura di sicurezza.

Lumbini (AsiaNews) – Grande preoccupazione in Nepal tra i 3 milioni di buddisti per la minaccia di morte contro il Dalai Lama, attribuita al gruppo estremista islamico Lashkar-e-Toiba. Nella meridionale Lumbini, città natale del Buddha, monaci e laici pregano per lui. Bhante Jaydeo, monaco buddista di Lumbini, commenta ad AsiaNews che il Dalai Lama “è un apostolo della non violenza e della pace, che benché vittima della violenza della Cina comunista non ha mai voluto una rivolta armata in Tibet e ha sempre cercato una riconciliazione” con Pechino. Monaci e laici della città hanno iniziato “speciali preghiere per la Sua sicurezza”.

Dopo che il primo aprile un giornale indiano ha riportata la minaccia, la polizia di Dharamsala (India), dove il Dalai Lama vive in esilio, ha aumentato le misure per la sua protezione. Il gruppo Lashkar-e-Toiba, con sede nel Kashmir pakistano e tra i più forti dell’Asia meridionale, è ritenuto collegato con al-Qaida e responsabile di attentati in India. Esperti ritengono che la minaccia possa essere collegata con la recente dichiarazione di Bin Laden contro tutte le religioni non islamiche, compreso “il pagano buddismo”. Tanzin Tekla, segretario del Dalai Lama, ha rifiutato ogni commento.

La notizia procura sconcerto anche perché il Dalai Lama non ha mai avuto ragioni di contrasto con gli islamici. Abdul Dewan, musulmano membro del forum nepalese per il dialogo interreligioso, è perplesso sul fatto che un fedele in Allah “possa voler uccidere una persona priva di colpe e religiosa come il Dalai Lama”.

Shambhu Dewan, indù tribale Tharu e anche lui membro del forum, dice ad AsiaNews che questa notizia preoccupa i credenti di tutte le fedi, anche gli islamici, e che il forum ha deciso “un momento di preghiera interreligiosa per la vita del leader spirituale tibetano e anche per chiedere al governo del Nepal di intervenire presso il governo pakistano affinché inviti questo gruppo estremista a rinunciare a un crimine così odioso”.

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