30/05/2007, 00.00
INDIA
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Proseguono i disordini nel Rajasthan, dopo i morti di ieri

Ieri la polizia ha sparato sui dimostranti della tribù Gujjar; ci sono stati almeno 15 morti e centinaia di feriti. Ora l’esercito presidia la zona. I tribali Gujjar chiedono un riconoscimento politico della loro esistenza e protestano che le promesse sono state disattese. Commenti divisi nel partito di governo.

New Delhi (AsiaNews) – Rimane tesa la situazione a Karauli vicino Dausa, nel Rajasthan a 80 chilometri da Jaipur, dopo che ieri la polizia ha sparato contro decine di migliaia di dimostranti della tribù Gujjar che avevano occupato la strada nazionale Jaipur-Agra. L’esercito presidia la zona mentre si è aperto un accesso dibattito tra membri del governo che chiedono un’indagine sui fatti e altri che li minimizzano.

Continuano i disordini, nonostante migliaia di uomini presidino l’importante via Jaipur-Agra. A Dausa i dimostranti proseguono i blocchi stradali e hanno incendiato due stazioni di polizia. Anche in altre zone ci sono blocchi stradali e danneggiamenti a negozi e uffici.

I Gujjar chiedono lo status di "tribù superiore", che darebbe loro accesso a posti di lavoro pubblici e una quota di posti nelle scuole e nei collegi statali. E’ una tribù nomade sparsa per la Nazione, che ora è considerata tra le tribù inferiori. Ieri a Karauli la polizia, quando 30mila dimostranti non hanno obbedito all’ordine di andare via, li ha caricati con bastoni e gas lacrimogeno e poi ha sparato loro addosso. Questo ha scatenato la folla, che ha distrutto i veicoli della polizia. Molti hanno assalito la vicina stazione di polizia di Sikandara, dandole fuoco e uccidendo due agenti. Fatti analoghi si sono avuti a Bundi, 250 chilometri da Jaipur, e scontri anche a Jaipur, Tonk, Sawai Madhopur.

Solo dopo molte ore Gulab Chand Kataria, ministro del Rajasthan degli Interni, ha riconosciuto che ci sono stati “sei civili e due poliziotti morti a Dausa”. “Sei residenti e un poliziotto morti a Bundi. Non ci sono notizie dei 4 poliziotti catturati dalla folla”.

I Gujjar lamentano che dopo la morte del loro leader Rajesh Pilot nessuno sostiene i loro diritti. Protestano che la capo ministro del Rajasthan, Vasundhara Raje, non ha mantenuto la promessa elettorale di ottenere loro lo status superiore. Già lo scorso 3 settembre i Gujjar sono insorti e hanno divelto i binari ferroviari a Hindaun, distretto di Karauli. Allora era stato raggiunto un compromesso, ma il governo è accusato di non averlo poi attuato.

Il governo del Rajasthan, controllato dal Partito nazionalista indù Bharatiya Janata (Bjp), appare diviso. La premier Raje parla di disordini causati da un gruppo organizzato e dice che “non saranno tollerate violazioni della legge”. Ravi Shankar Prasad, portavoce del Bjp, parla di “sfortunato incidente” ma non ritiene la polizia responsabile né chiede un’indagine sui fatti.

Invece Sahib Singh Verma, vicepresidente del Bjp, “condanna la polizia per aver sparato” e chiede “un’indagine approfondita” sui fatti.

HK Dahmor, capo dell’amministrazione del distretto di Dausa, dice che “la polizia ha cercato di negoziare”. Fonti della polizia dicono di avere sparato per difesa e parlano di oltre 300 arresti.

Ma il leader tribale Avinash Badana ha detto alla televisione che la polizia ha sparato contro “dimostranti disarmati”. (NC)

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