09/10/2006, 00.00
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Proteste, ma anche inviti alla calma, per il video su Maometto

Cautela nelle parole dei governi di Amman e Teheran: "la migliore risposta a queste offese è essere più attaccati alla nostra fede". Duri i fondamentalisti indonesiani dell' Indonesian Mujahdeen Council.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Si levano le prime proteste, nel mondo islamico, per il video trasmesso dalla Tv danese che mostrava un disegno di Maometto rappresentato come un cammello con bottiglie di birra come gobba. Sembra però esserci grande attenzione a non istigare atti violenti, con inviti a "reazioni razionali" e con sottolineature della condanna delle autorità danesi verso l'azione, che è stata compiuta da un gruppo giovanile di estrema destra.

L'"offesa" è stata documentata dal canale nazionale danese TV-2 che ha mandato in onda un servizio su un campo estivo dei giovani del Danish People's Party (DPP), di estrema destra. Il video mostrava, tra l'altro, i giovani impegnati in una gara di disegno: una ragazza mostrava e spiegava l'immagine "blasfema".

Dopo una "richiesta di spiegazioni" avanzata ieri dall'Organizzazione delle conferenza islamica, la prima reazione è venuta dalla Comunità islamica danese che ha tacciato di "irresponsabilità" gli autori del gesto, ma il portavoce della Comunità, Qassem Said, citato da Islamonline – che non descrive l'immagine "blasfema" - ha detto di non volere un esito "esplosivo" dell'avvenimento. Dal canto suo Yildiz Akdogan, portavoce dei Democratic Muslims ha sostenuto di ritenere il fatto "troppo stupido e troppo assurdo per provocare dimostrazioni o altre azioni da parte dei musulmani". L'articolo sottolinea il fatto che il DPP è anti-integrazione e che anche un esponente del gruppo ha condannato il disegno. 

Senza descrivere il disegno, il saudita Arab News, che dà notizia delle proteste formulate da Giordania ed Iran, ed anche della "forte condanna" venuta anche dal primo ministro danese  Anders Fogh Rasmussen. Il capo del governo di Copenhagen, in una dichiarazione scritta ha sostenuto che il gruppo "non rappresenta in alcun modo la visione che dei musulmani ha il popolo danese o i giovani danesi".

Dal canto suo, il ministro agli affari religiosi di Amman, Abdel Fattah Salah ha dichiarato che "i musulmani debbono essere razionali nelle loro proteste". L'esponente giordano ha indicato una reazione sul "fronte politico internazionale e su quello diplomatico", aggiungendo che "la migliore risposta a queste offese è essere più attaccati alla nostra fede". Anche l'ambasciata iraniana a Copenhagen, nel protestare per l'accaduto, ha definito "deplorevole che elementi estremistici nella società danese tentino di sabotare le relazioni danesi con i Paesi islamici".

La reazione verbalmente più dura si registra in Indonesia, anche se da parte di un portavoce del gruppo fondamentalista Indonesian Mujahdeen Council. Dopo aver ricordato che nell'islam c'è la pena di morte per chi insulta il profeta Maometto, egli ha aggiunto che "le autorità danesi debbono pensare seriamente se esse vogliono difendere, in nome dei diritti umani, uno o due suoi cittadini che hanno chiaramente insultatoli profeta e sacrificare i rapporti col mondo islamico".

 

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