23/02/2018, 12.37
PAKISTAN
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Punjab, paura tra i cristiani dopo l’accusa per blasfemia di un giovane

di Kamran Chaudhry

Circa 800 famiglie cristiane hanno abbandonato le case nel villaggio di Dhir. Patras Masih, 18 anni, accusato di aver pubblicato una foto offensiva su Facebook. Poliziotti controllano le abitazioni vuote per impedire i furti. Sacerdote: “Persone analfabete non dovrebbero comprare costosi cellulari se non sanno usare i social network”.

Shahdara (AsiaNews) – Centinaia di cristiani di un villaggio del Punjab sono fuggiti per paura di rimanere vittime di violenze da parte dei musulmani. A scatenare la reazione dei fedeli islamici, le presunte accuse a Maometto pubblicate su Facebook da Patras Masih, cristiano di 18 anni residente nel villaggio di Dhir, vicino la città di Shahdara. Una folla inferocita di attivisti appartenenti al gruppo islamico Tehrik-e-Labaik Ya Rasool (Tlyr) è scesa in strada il 19 febbraio, chiedendo l’impiccagione pubblica per il giovane. Egli ora è stato arrestato e incriminato per blasfemia, mentre la famiglia ha fatto perdere le proprie tracce.

AsiaNews ha tentato di contattare alcune delle famiglie fuggite, ma nessuna ha voluto rilasciare dichiarazioni. In tutto sarebbero circa 800 i nuclei familiari scappati dalle proprie case. Per le vie del villaggio, ora si vedono tante porte sprangate e chiuse con lucchetti di ferro.

I cristiani temono per la propria vita, dopo che i musulmani hanno inscenato una protesta durata almeno 12 ore. Masih, che si dichiara innocente, avrebbe pubblicato sul famoso social network l’immagine di una persona posta sulla sommità del Roza-e-Rasool, il mausoleo in onore del profeta Maometto a Medina.

L’assistente parroco della chiesa cattolica di san Luca di Shahdara ha fatto visita alle famiglie cristiane del vicinato. Anche un gruppo della Commissione nazionale Giustizia e pace (Ncjp) ha visitato il villaggio. Farhat, un funzionario di polizia, afferma: “Non torno a casa da quando sono iniziate le proteste. Proteggiamo le case vuote dei cristiani dai ladri. Il colpevole è stato arrestato e la questione è risolta. Facciamo un appello ai leader della comunità, affinchè invitino i propri membri a tornare”.

Secondo p. Qaiser Feroz, direttore del Workshop Audio Visual Education Studio, centro cattolico nazionale di comunicazione, “Patras Masih è innocente. Condanniamo con forza la falsa accusa di blasfemia contro di lui”. P. Emmanuel Yousaf Mani, direttore nazionale della Ncjp, riferisce di aver fatto di tutto perchè non venisse registrato il caso per blasfemia. Poi aggiunge: “Le persone analfabete non dovrebbero comprare smartphone costosi se non conoscono l’uso dei social media. Chiediamo alle comunità di cancellare le immagini controverse e i commenti non appena li ricevono. Tutti devono essere attenti e rispettosi della religione di stato. Credo che le nostre amicizie con la comunità islamica possano aiutarci in tali incidenti”.

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