15/12/2010, 00.00
ISRAELE
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Rabbini in Israele proibiscono di affittare case a non ebrei. Proteste da rabbini da tutto il mondo

E’ grande polemica in Israele e nella diaspora sulla proibizione emanata da oltre 50 rabbini di affittare o vendere proprietà a non ebrei. L’ufficio del Procuratore capo esamina il caso per vedere se non vi siano risvolti penali. Oltre 750 rabbini della diaspora dicono che l’iniziativa ha causato “choc e dolore”.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di rabbini da tutto il mondo hanno firmato una petizione per contrastare la proposta di alcuni loro colleghi in Israele che hanno esortato a non affittare o vendere case a non ebrei. In seguito a questa iniziativa, che ha raccolto l’adesione di oltre 50 rabbini israeliani, si è formato un gruppo intitolato “Rabbi contro la discriminazione religiosa”. I suoi aderenti, circa 750 al momento, hanno sottoscritto una petizione dicendo che la nuova regola emanata dai colleghi in Israele ha causato loro “choc e dolore”. “Il tentativo di radicare politiche discriminatorie basate sull’etnia o la religione nella Torah è una distorsione penosa della nostra tradizione. Il popolo di Israele conosce la spina della discriminazione, e ancora portiamo le cicatrici dell’odio. Quando coloro che rappresentano  la leadership ufficiale rabbinica dello Stato di Israele esprimono posizioni del genere, siamo feriti da questa ‘Chillul HaShem’, dissacrazione del nome di Dio”.

La petizione afferma anche che le comunità ebraiche della diaspora “lottano per mantenere una relazione forte e piena di affetto con Israele”. E continua: “molti dei nostri fedeli amano Israele e non desiderano altro che la tranquillità e la sicurezza della patria ebraica, ma per un numero crescente di ebrei in America questa relazione non può essere tenuta in vita”. Questo perché proclami e regole del genere di quello sugli affitti e le vendite a non ebrei “dicono alle nostre congregazioni che Israele non condivide i loro valori, e promuovono sentimenti di alienazione e di lontananza”. Inoltre queste regole offrono “giustificazione per sentimenti antiebraici e anti israeliani in tutto il mondo”.

Nel frattempo il rabbino Chaim Druckman, un leader sionista moderato, sta lavorando per trovare un compromesso nella controversia seguita alla proibizione agli ebrei di vendere o affittare proprietà agli arabi, emanata da oltre 50 eminenti rabbini la scorsa settimana. Druckman ha detto che un “arabo leale” dovrebbe avere gli stessi diritti degli ebrei, ma che dovrebbero essere ostracizzati “coloro che odiano Israele".  Druckman è autore di una petizione che dovrebbe raccogliere altre firme, ma se ne ignorano i dettagli. Nel frattempo, l’ufficio del Procuratore capo Yehuda Weinstein ha annunciate che sta esaminando il caso per vedere se esistono risvolti di tipo penale nella proibizione emanata dai rabbini israeliani.

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