02/02/2013, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Riyadh, un muro deve dividere donne e uomini impiegati nei negozi di biancheria

I negozianti avranno tempo 30 giorni per adeguarsi alla normativa. La parete servirà per permettere alle donne di lavorare nei negozi di biancheria, cosmetica e vestiario, secondo i dettami della sharia. Previsti 44mila nuovi posti di lavoro femminile. La monarchia fissa nuovi limiti alla polizia religiosa “mutawa”. Stop ad interrogatori, perquisizioni e arresti sommari.

Riyadh (AsiaNews/ Agenzie) - Una parete di cemento dividerà donne e uomini impiegati nei negozi di biancheria e cosmetici. È l'ultima trovata del governo saudita per combattere la disoccupazione femminile, pari al 35 %, e rispettare la sharia islamica, che impone la rigida separazione fra persone di sesso opposto che non hanno legami di sangue. Tutte le boutique di cosmetica o abbigliamento intimo femminile avranno 30 giorni di tempo per adeguarsi al provvedimento, pena la multa e nei casi più gravi la chiusura dell'attività. Il muro dovrà essere alto non meno di 1,6 metri. Fonti del ministero del lavoro sostengono che l'apertura alle donne nei negozi femminili porterà circa 44mila nuovi posti di lavoro.

A far rispettare l'ordine sarà la "muttawa" la temibile e contestata polizia religiosa incaricata di verificare la reale applicazione della legge islamica fra la popolazione, che più di una volta ha denunciato i suoi abusi e soprusi. Ieri, la monarchia saudita ha fissato nuovi limiti ai poteri della Commissione per la promozione delle virtù e la prevenzione dei vizio (la muttawa), a vantaggio della polizia. Gli agenti della famigerata mutawa non potranno più eseguire interrogatori, perquisizioni e arresti sommari. La possibilità di arrestare vale solo per i reati in flagranza. Fra essi vi sono le molestie alle donne, il consumo di alcol e droga e la stregoneria.   

In Arabia Saudita alle donne sono vietati varie tipologie di impiego. Le poche che hanno un lavoro, comprese quelle che operano nell'alta finanza, devono sempre sottostare al controllo di un "guardiano" uomo. A causa di tali restrizioni circa 1,7 milioni di donne non ha un'occupazione, anche se oltre il 50% ha una formazione universitaria. Il regno del Golfo è l'unico paese al mondo che proibisce alle donne di guidare l'auto, votare alle elezioni e chiede di avere l'autorizzazione di un uomo per lavorare, viaggiare o aprire un conto in banca.

Proposta nel gennaio 2012, le autorità religiose saudite hanno impiegato un anno per approvare la legge che consente alle donne di lavorare in profumerie, negozi di abbigliamento, calzature e borse. Il provvedimento è stato approvato solo nel gennaio 2013. Imam e altre figure religiose hanno esaminato ogni cavillo alla luce dei dettami della sharia, sperimentando la "novità" in alcuni esercizi commerciali delle principali città saudite, prima di estendere il provvedimento a tutto il Paese. In passato le donne che andavano ad acquistare biancheria intima erano servite da personale di sesso maschile. Di recente re Abdullah ha annunciato che 30 donne faranno parte del Consiglio della shura che sarà votato nei prossimi mesi. Anche in questo caso i due sessi saranno divisi da un muro e avranno ingressi separati. 

 

 

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