08/07/2011, 00.00
YEMEN
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Saleh appare alla Tv yemenita: Siamo a favore della partecipazione di tutti i partiti

Il presidente dello Yemen, ancora a Ryadh, aveva le braccia fasciate, e presentava segni di bruciature conseguenti all’attentato compiuto il 3 giugno scorso. Le sue dichiarazioni registrate alla Tv di Stato hanno provocato manifestazioni di gioia nella capitale, Sanaa.
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Apparendo alla televisione per la prima volta dal tentativo di assassinio subito un mese fa, il presidente dello Yemen Ali Abdullah Saleh ha detto che è pronto a condividere il potere all’interno del quadro costituzionale. Saleh si trova a Ryadh, in convalescenza dopo l’attentato; mostrava segni evidenti di bruciature sul volto, che era coperto da una barba ispida, invece che dai suoi grandi baffi. Le braccia erano avvolte in bende. (06/06/2011 Senza Saleh gli yemeniti esultano. In dubbio il suo ritorno).

“Non siamo contro la partecipazione, siamo a favore della partecipazione con tutti i partiti politici, sia che siano al governo o all’opposizione, ma alla luce di un programma condiviso dal popolo”ha dichiarato nell’intervista registrata e trasmessa alla Tv yemenita. Saleh subito dopo l’attentato del 3 giugno è volato in Arabia saudita per essere ricoverato in ospedale; non ha ceduto il potere anche di fronte a manifestazioni sempre più ampie che chiedevano il suo allontanamento, dopo 33 anni di regime ininterrotto.

Nell’intervista televisiva Saleh ha dichiarato: “Ho subito bruciature a causa dell’incidente. E sono state compiute operazioni anche per un numero di ufficiali dello Stato, come il presidente del Parlamento, il Primo ministro, il suo Vice, e il governatore di Sanaa. Più di 87 persone sono rimaste ferite”. Subito dopo che la televisione yemenita ha trasmesso l’intervista, a Sanaa sono stati sparati fuochi artificiali, e si sono uditi colpi di arma da fuoco, esplosi in segno di gioia.

Saleh non ha detto quando tornerà in Yemen. Le indagini hanno dimostrato che una grossa quantità di Tnt è stata piazzata nella moschea dove Saleh compie la preghiera del venerdì. Le manifestazioni per il cambio di potere hanno provocato almeno 350 morti. Saleh poco prima dell’attentato aveva rifiutato di firmare un accordo mediato dai Paesi del Golfo che prevedeva un graduale passaggio di poteri.
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