07/06/2011, 00.00
YEMEN
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Saleh è più grave del previsto, incerto il suo ritorno in Yemen

Il leader yemenita ferito venerdì 3 giugno mentre pregava nella moschea del palazzo presidenziale ha ustioni sul 40% del corpo e un polmone fuori uso. Scontri nel sud del Paese, a Taiz. La Gran Bretagna manda una missione militare di “valutazione”.

Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Peggiorano le condizioni di Ali Abdullah Saleh, il leader yemenita ricoverato in ospedale in Arabia saudita. Saleh ha ustioni sul 40% del corpo, e un polmone fuori uso. La notizia è stata data in forma non ufficiale da fonti diplomatiche americane, che hanno aggiunto che il suo eventuale ritorno in Yemen appare molto incerto.

Saleh è rimasto ferito venerdì 3 giugno mentre si trovava in preghiera nella moschea del complesso presidenziale.  Non è chiaro che cosa sia accaduto all’interno della moschea. Alcune fonti parlano di un attacco con bombe di mortaio. Ma fonti diplomatiche saudite accreditando l’ipotesi di una granata. Saleh è rimasto ferito, ed è stato trasportato d’urgenza in Arabia saudita per rimuovere una scheggia di sette centimetri dal torace. Saleh ha subito due operazioni.

Nel sud del Paese 15 persone sono morte ieri e stanotte in scontri fra le forze di sicurezza e elementi che si dicono legati ad Al Qaeida. A Sanaa una tregua fra sostenitori di Saleh, forze tribali e opposizione democratica mediata dall’Arabia saudita è ancora in vigore. Ma nelle prime ore di oggi sono a Taiz, nel sud del Paese, sono esplosi scontri a fuoco di notevole entità fra oppositori e seguaci e di Saleh.

Da un punto di vista diplomatico è da notare che il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha dichiarato: “Pensiamo che una transizione immediata sia nell’interesse del popolo yemenita”. Catherine Ashton, responsabile della politica estera per l’Unione europea, ha detto di sperare che Saleh lasci che il Paese “si muova”, mentre è ricoverato in ospedale.  Nel frattempo il ministero della Difesa britannico ha annunciato il dispiegamento di una “missione militare di valutazione” in Yemen, ma non ha voluto confermare la presenza di due navi appoggio nella regione.  

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