Il sovrano saudita elargisce denaro per spegnere sul nascere la richiesta di democrazia
Ryadh (AsiaNews/Agenzie) – Il re dell’Arabia saudita si è rivolto oggi al popolo, per la prima volta dopo il suo ritorno in patria dopo un’operazione, e per la prima volta dall’esplosione delle “rivolte dei gelsomini” nel mondo arabo. Re Abdullah ha parlato dopo la preghiera di mezzogiorno del venerdì. Ha promesso elargizioni di denaro in varie forme ai cittadini del regno. Ha ringraziato le forze di sicurezza per essere “le mani” della stabilità del Paese. Subito dopo di lui hanno preso la parola vari speaker, che hanno letto una serie di decreti reali, che comprendono un aumento del minimo salariale, donazioni in denaro ai pensionati, borse di studio mensili per gli studenti. Sono stati annunciati anche investimenti nel settore dell’edilizia popolare, e sussidi di disoccupazione.
Re Abdullah, che ha 86 anni, ha deciso di fare questa rara apparizione dopo che si sono realizzate una serie di piccole dimostrazioni per le riforme, e che sono apparsi su Internet appelli e raccolte di firme. Anche se le proteste di piazza sono state di modesta entità, il timore che possano assumere un volume maggiore ha spinto il sovrano a prendere contromisure.
Non si placano invece le proteste in Bahrain, e in Yemen. Oggi a le forze di sicurezza sono intervenute contro i manifestanti nella città di Taiz. e a sanaa. Secondo fonti locali almeno trenta persone sono morte, e più di cento ferite negli scontri. La polizia, in tenuta antisommossa e in borghese, ha usato gas lacrimogeni e ha sparato proiettili reali contro i manifestanti, che chiedono le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh. Sono in corso dimostrazioni e sit-in in almeno tre grandi città, oltre alla capitale. Nelle settimane passate almeno 40 persone sono morte negli scontri.
22/03/2011
