03/07/2013, 00.00
PAKISTAN – CINA
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Sharif a Pechino, per portare il petrolio arabo in Cina

Da oggi fino all’8 luglio il premier pakistano è a Pechino per discutere di energia e investimenti. Fondamentale il progetto del corridoio stradale e ferroviario tra Kashgar (nel Xinjiang) e Gwadar (nel Baluchistan), che affaccia sul Mar arabico. Il Pakistan potrebbe risolvere la crisi energetica, e in cambio “fermare” l’emergenza del fondamentalismo islamico.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Energia, trasporti e investimenti: è con questa agenda che Nawaz Sharif, primo ministro del Pakistan, inizia oggi una visita di sei giorni in Cina (3-8 luglio). Obiettivo del premier di Islamabad è rilanciare l'economia pakistana, paralizzata dalla crisi energetica e dalle violenze del fondamentalismo islamico. Fulcro della visita sarà il progetto di un corridoio stradale e ferroviario, che dovrebbe unire Kashgar (provincia occidentale cinese del Xinjiang), con il porto di Gwadar (provincia del Baluchistan) che affaccia sul Mar arabico.

In modo significativo, Sharif ha scelto Pechino per il suo primo viaggio ufficiale all'estero dopo la vittoria alle elezioni (11 maggio scorso). In questi giorni egli incontrerà almeno tre esponenti del Politburo, tra cui il presidente Xi Jinping, il premier Li Keqiang e il vicepremier Zhang Dejiang.

Il progetto del collegamento Kashgar-Gwadar è di grande interesse per entrambi i Paesi. Rashid Ahmed Khan, professore di relazioni internazionali all'università di Sargodha (Punjab), nota: "Il premier pakistano sa che Gwadar ha una grande importanza geopolitica ed economica per la Cina, perché rappresenta una via molto più breve per le importazioni cinesi di greggio dal Medio oriente e per le sue esportazioni nella regione". Una conferma che arriva anche da Hua Chunying, la portavoce del ministero degli Esteri: "[Il progetto] aiuterà entrambi i Paesi e lo sviluppo dell'intera regione".

Oltre a una questione commerciale, molti analisti vedono il porto di Gwadar come parte del progetto cinese di accrescere la propria potenza navale e la propria influenza nell'Oceano indiano, considerato il futuro centro degli scambi energetici internazionali.

Il collegamento Kashgar-Gwadar partirà dal cuore della provincia del Xinjiang e attraverserà il Baluchistan, provincia al confine con Iran e Afghanistan tra le più povere e desertiche del Pakistan. Entrambe le aree sono spesso teatro di scontri di matrice religiosa. Negli ultimi giorni nel Xinjiang vi sono stati nuovi scontri tra la locale etnia uighura (musulmana e turcofona) e l'etnia han, maggioritaria in Cina. Per Pechino gli attacchi sono stati causati da estremisti islamici addestrati in Pakistan, in campi gestiti dall'East Turkestan Islamic Movement. Il Baluchistan è nelle mani di milizie paramilitari da decenni, e lo sfruttamento di gas e minerali da parte del governo ha scatenato gli attacchi di movimenti estremisti e separatisti, oltre che di gruppi talebani.

L'approvazione del progetto potrebbe costringere il Pakistan a risolvere una volta per tutte l'emergenza fondamentalista che dilaga nel Paese. Un problema di cui molti attribuiscono la responsabilità allo stesso governo di Islamabad. Proprio oggi Sher Mohammad Karimi, capo dell'esercito in Afghanistan, ha accusato il Pakistan di "controllare e dare rifugio ai talebani", aggiungendo che se Islamabad volesse "potrebbe fermare le violenze delle milizie islamiche in Afghanistan".

 

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