28/11/2018, 08.09
SIRIA
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Si apre oggi l’11ma sessione dei negoziati di Astana sulla Siria

di Pierre Balanian

Saranno presenti anche membri dell’opposizione siriana, insieme all’inviato speciale Onu sulla Siria e – per la prima volta – delegati della Giordania. L’incontro è sostenuto da Russia, Turchia e Iran. Il tema più scottante è la situazione di Idlib. Invitata anche una delegazione della Mezzaluna rossa siriana che nei giorni scorsi ha presieduto a uno scambio di prigionieri.

Istanbul (AsiaNews) – “La delegazione dell’opposizione siriana sarà presente e parteciperà ad Astana” lo dice ad AsiaNews Ayman Al Asmi, portavoce stampa delle opposizioni armate siriane, affermando che i membri della delegazione dell’opposizione rappresentano alcune fazioni presenti ad Idlib, come pure delle zone dello “Scudo dell’Eufrate” ed Afrin. Per Al Asmi, la situazione di Idlib è sensibile ed è nel cuore di tutti i partecipanti.

Quello di oggi è il nuovo round di colloqui di pace che avranno luogo oggi e domani nella capitale kazaka e che viene definito la “Piattaforma di Astana”, guidato da Russia, Turchia ed Iran con la partecipazione delle Nazioni Unite, in qualità di osservatore. Questa volta vi è anche la Giordania. Gli Stati Uniti come sempre non partecipano a questi colloqui, mentre notizie diffuse due giorni fa dal ministero kazako degli Esteri confermavano la presenza dell’inviato Speciale dell’Onu per la Siria Staffan De Mistura, della delegazione governativa siriana e della delegazione dell’opposizione.

L’incontro avviene subito dopo gli ultimi gravi attacchi gravi all’arma chimica contro zone dell’hinterland aleppino, sotto il controllo di Damasco, e la replica russa che ha bombardato le zone dell’opposizione armata siriana da dove, secondo Mosca, sarebbero stati lanciati i missili portatori di veleni chimici. In un comunicato ricevuto da AsiaNews, l’opposizione armata siriana ha negato ogni responsabilità nell’uso di armi chimiche, puntando il dito contro Al Hader, una zona controllata dalle milizie sciite pro iraniane e filo-governative. Sia l’opposizione che il governo siriano hanno chiesto che venga istituita una commissione d’inchiesta internazionale indipendente per far luce su questo crimine contro l’umanità.

Dal ministero kazako degli esteri sono trapelate poche notizie sulle materie e l’agenda in discussione. Secondo molte fonti, a tema non ci sarà la composizione della Commissione per la redazione della nuova Costituzione siriana, a cui è interessato Staffan De Mistura, che lascerà il proprio incarico alla fine di quest’anno.  Su questo punto vi è disaccordo sul far entrare o no una lista della società civile come terzo gruppo neutrale, accanto a un terzo di membri del governo ed un terzo dell’opposizione. Da fonti consultate da AsiaNews, si parlerà soprattutto della situazione di Idlib, dove sono concentrati oltre 4 millioni e mezzo di persone, diventata l’ultima roccaforte di miriadi di gruppuscoli armati e di mercenari dell’opposizione e dei loro familiari, venuti da mezzo mondo. Al cessate-il-fuoco in atto, si pensa di far seguire zone demilitarizzate e di demarcazione, il ritiro dell’opposizione armata estremista ed integralista, per lasciare infine spazio all’opposizione civile. La questione è delicata perché si vuole evitare che le truppe dell’esercito siriano vadano avanti nel loro progetto di uso della forza armata per far tornare in seno alla patria questa zona rimasta fuori del controllo di Damasco.

L’opposizione siriana in Turchia ha dichiarato ad AsiaNews che i membri dell’opposizione intendono insistere sul continuare gli scambi di prigionieri e detenuti fra opposizione e governo. Un primo passo in questo senso è avvenuto giorni fa quando 20 prigionieri delle fazioni armate dell’opposizione siriana sono stati rilasciati in cambio di 10 prigionieri liberati dai campi di detenzione dell’opposizione nella zona di Aleppo, alla presenza della Mezzaluna rossa siriana. Secondo notizie stampa kazake, una delegazione della Mezzaluna rossa sarà presente anche ad Astana.    

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