21/08/2006, 00.00
INDONESIA
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Si decide domani la sorte dei tre cattolici condannati a morte in Indonesia

di Benteng Reges

Le autorità competenti fisseranno la nuova data per l'esecuzione di Tibo e dei suoi due compagni. I tre terroristi islamici di Bali, invece, non saranno giustiziati: presenteranno un ultimo appello alla Corte Suprema.

Palu (AsiaNews) – Le autorità indonesiane rimandano l'esecuzione capitale dei tre terroristi della strage di Bali del 2002 e studiano la data per quella dei tre cattolici a Palu, Sulawesi centrali, dopo il rimando, all'ultimo minuto, lo scorso 12 agosto. Le informazioni sono state diffuse oggi dal portavoce dell'Ufficio del procuratore generale (AGO), I Wayan Pasek Suartha.

Amrozi, Mukhlas e Imam Samudra avrebbero dovuto presentarsi davanti al plotone d'esecuzione domani, 22 agosto. I tre, però, hanno autorizzato i loro legali ad appellarsi alla Corte Suprema per rivedere il caso e questo ha comportato lo slittamento dell'esecuzione. Fino ai primi di luglio i terroristi avevano sempre rifiutato di cercare la salvezza tramite vie legali, dichiarando di sottostare solo alla legge divina e non a quella umana. I tre militanti islamici sono i maggiori responsabili delle bombe che il 12 ottobre 2002 a Bali uccisero 202 persone. Tutti e tre hanno confessato il loro coinvolgimento in quegli attentati.

Ancora nessuna notizia, invece, sulla data dell'esecuzione di Fabianus Tibo, Domingus "Domi" da Silva e Marinus Riwu, condannati in relazione ai sanguinosi scontri interreligiosi nel 2000 a Poso.  Il portavoce dell'AGO ha comunicato però che domani i capi di polizia e dell'Ufficio del procuratore della provincia di Sulawesi centrali si incontrano a porte chiuse per discutere i tempi dell'esecuzione. Dopo il rimando del 12 agosto, ieri si attendeva che i tre fossero giustiziati, ma le famiglie non hanno ancora ricevuto comunicazioni e niente si muove negli uffici delle autorità competenti. Suartha ha ribadito che "tutto è nelle mani del procuratore delle Sulawesi centrali".

Nell'ultima settimana il caso di Tibo e dei suoi due compagni ha calamitato l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale e diviso quella indonesiana. All'interno del più grande paese musulmano i gruppi radicali islamici continuano a chiedere che i tre cattolici vengano giustiziati al più presto e senza esitazioni. Il capo della Corte costituzionale indonesiana Jimly Ashidiqqie, ad esempio, chiede di non rendere pubblici i piani per l'esecuzione di Tibo per evitare che questa possa essere ulteriormente rimandata.

Intanto cresce la preoccupazione per gli scenari di conflitto interreligioso che potrebbero aprirsi dopo la morte dei sei condannati. Sono sempre di più quelli che sostengono vi sia un movente politico dietro il verdetto capitale per Tibo, da Silva e Riwu. Lo scorso 19 agosto una bomba è esplosa a mezzanotte in un caffè di Poso senza provocare feriti. La polizia locale ritiene che tra gli obiettivi dell'attentato ci sia anche l'intenzione di accendere l'odio interreligioso nella zona.

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