18/04/2011, 00.00
INDIA
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Si vota nel Bengala Occidentale, a rischio la roccaforte del Fronte di Sinistra

La Sinistra è molto criticata per espropri terrieri e disoccupazione. Il voto si svolge in 6 fasi e l’esito si conoscerà il 13 maggio. Sono ritenuti decisivi i voti delle Scheduled Caste e delle Tribù, che hanno seggi riservati.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – E’ iniziata oggi, senza incidenti, la prima fase delle elezioni per lo Stato del Bengala Occidentale, roccaforte del Partito comunista che lo governa dal 1977. Ma da anni il Fronte di Sinistra è molto criticato per gli espropri terrieri e la diffusa disoccupazione e i pronostici sono a favore del ministro indiano delle Ferrovie, Mamata Banerjee.

Secondo rilevazioni statistiche del 31 marzo della televisione Headlines Today, i partiti che sostengono Banerjee vinceranno 182 dei 294 seggi dell’assemblea. Esperti ritengono che saranno decisivi i voti delle minoranze appartenenti alle Scheduled Caste e alle Tribù, che hanno seggi riservati. Oggi si è votato per 54 seggi, tra un forte spiegamento di polizia ed esercito per prevenire problemi.

Banerjee, del Partito All India Trinamool Congress, al governo a New Delhi ma qui all’opposizione, accusa il governo di sinistra di essere responsabile per il recente declino economico dello Stato, che conta 91 milioni di persone.

Qui la povertà è un problema endemico, è il 3° Stato indiano con il maggior numero di poveri. Nelle elezioni del 2006 il Fronte di Sinistra ha vinto i tre quarti dei 294 seggi. Ma ora il governo è accusato di avere tolto le terre agli agricoltori per favorire le grandi industrie, utilizzando persino vecchie leggi coloniali britanniche mai abrogate. Kolkata ha sempre insistito che ha voluto favorire lo sviluppo dell’economia e del lavoro, ma i contadini protestano che non hanno ricevuto adeguati indennizzi per terre e case e che perdono il loro unico lavoro e mezzo di sussistenza. Nel 2006 e nel 2007 ci sono state vere sommosse di piazza, come per l’impianto di autoveicoli della Tata Motors a Singur, distretto di Hooghly, e per quello chimico a Nandigram, Midnapore Est. Allora ci furono gravi scontri con la polizia con morti e feriti (vedi AsiaNews dell’8.2.2007 Il Bengala caccerà oltre 100mila contadini per far posto alle industrie e del 15.3.2007  La polizia spara sui contadini: decine di morti e feriti) e, secondo alcuni, persino con “milizie” del Pc mandate a pestare e cacciare i contadini. Dopo le proteste, nel 2009 gli investimenti esteri nello Stato sono diminuiti del 91% rispetto all’anno precedente.

Un altro grave problema è la diffusa disoccupazione, specie tra i giovani nelle città, che è del 13%, circa il doppio rispetto a Rajasthan, Uttar Pradesh e Karnataka.

Il Fronte di Sinistra, con il capo ministro uscente Buddhadeb Bhattacharjee, risponde che la situazione è conseguenza della generale inflazione e aumento dei prezzi causati dalla politica del governo centrale e accusa New Delhi di corruzione e malgoverno.

E’ lontano il 1977 quando il Pc, giunto al potere, divise le terre agricole tra 1,5 milioni di contadini e impose il controllo del governo sull’industria. Circa 10 anni fa Kolkata, constatato che le economie di Stati come Haryana e Andhra Pradesh crescevano a velocità doppia rispetto al Bengala, ha iniziato a costituire nuove zone economiche con esenzioni e tagli fiscali a favore delle industrie. Ma per crearle ha espropriato le terre senza preoccuparsi delle conseguenze.

L’elezione si articola in 6 successivi scrutini, l’ultimo il 10 maggio. I risultati sono previsti non prima del 13 maggio.

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