11/06/2013, 00.00
CINA
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Soli, poveri e malati: ecco la fotografia degli anziani in Cina

di Chen Weijun
La legge sul figlio unico sta distruggendo il sistema sociale cinese, basato sulla famiglia e sulla “pietas filiale”. Un sondaggio a livello nazionale dimostra come i circa 160 milioni di over 65 nel Paese non abbiano abbastanza denaro per fare fronte alle spese quotidiane, vivano in condizioni precarie di salute e non siano sostenuti dalle famiglie sempre più ristrette.

Pechino (AsiaNews) - La legge sul figlio unico sta distruggendo l'intero sistema sociale cinese. Oltre ai circa 200 milioni di aborti che ha provocato sin dalla sua approvazione (1979), la norma sta infatti colpendo la popolazione anziana, una delle più imponenti al mondo per ritmo di crescita e per numeri assoluti: circa 160 milioni con più di 65 anni di età. Lo dimostra uno studio effettuato da alcuni ricercatori cinesi e americani: un terzo degli over 65 è in cattive condizioni di salute a causa delle carenze del sistema sanitario, mentre un quarto vive sotto la soglia della povertà.

Il sondaggio ha coperto circa 18mila persone in 28 province. I dati sottolineano che il 65 % della popolazione anziana rischia di vivere in povertà il resto della propria vita, dato che il sistema pensionistico non può elargire cifre sufficienti se non incamera le tasse dei lavoratori, che comunque sono molti meno rispetto agli anziani. Il China Healt and Retirement Longitudinal Study è solo la prima di una serie di ricerche governative nel campo sociale: il prossimo anno saranno effettuati studi sulla fascia media e sul lavoro in Cina.

Gli analisti che hanno letto i risultati della ricerca hanno riportato dati allarmanti. Più del 38 % degli anziani "ha serie difficoltà" a soddisfare i bisogni quotidiani; il 24 % ha bisogno di integrare la pensione con un lavoro saltuario per arrivare a fine mese; il 25 % vive con meno di 2.433 yuan (circa 300 euro) l'anno, il minimo fissato dal governo per definire un povero.

Disastrosa anche la situazione sanitaria. Circa il 33 % degli intervistati soffre di una malattia cronica: il 54 % di questi ha ipertensione, mentre il 40 % non è in grado neanche di farsi diagnosticare la propria malattia. Altissimi i tassi di sintomi psicologici: il 48 % delle donne e il 32 % degli uomini mostra i segni della depressione. A questo va aggiunto il fatto che la disponibilità di accesso al sistema medico è molto ridotta per gli anziani che vivono nelle grandi città. Pechino può fornire solo 1.100 letti ogni 10mila richieste di ricovero.

L'esecutivo continua a sperare nella tradizionale "pietas filiale" insegnata dal confucianesimo. Lo studio dimostra in effetti che solo il 38 % degli anziani vive con il figlio, ma il 60 % è residente "nelle immediate vicinanze". Secondo la cultura asiatica è il primogenito a doversi occupare dei genitori quando invecchiano, mentre le figlie femmine si trasferiscono in casa del marito. Anche questo dato spiega gli aborti selettivi a favore dei neonati maschi, in continua crescita in Cina.

In ogni caso, l'equilibrio interno sembra sul punto di rottura. Degli anziani che non vivono con i figli, solo il 53 % riceve un sostegno economico dai parenti dato che la società e il sistema familiare sembrano essere divenuti molto più mobili rispetto anche solo a 30 anni fa. Va infine considerato, spiega il docente John Strauss dell'Università della California, "che al momento chi ha più di 65 anni ha avuto 3 o 4 figli. La prossima ondata sarà quella di chi ha subito la legge del figlio unico, quindi ha molte meno speranze".

 

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