05/04/2008, 00.00
CINA
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Tredici cristiani protestanti arrestati in Sichuan

Arrestati e poi rilasciati anche i bambini che facevano catechismo. Pechino teme i 50 milioni di protestanti che agiscono fuori delle comunità controllate. Campagna di “pulizia” prima delle Olimpiadi.

Chengdu (AsiaNews/Caa) – Tredici cristiani protestanti sono stati arrestati dalla polizia di Dazhou (Sichuan) perché si radunavano a pregare in una chiesa domestica non registrata. L’arresto è avvenuto il 29 marzo, e la notizia è stata pubblicata ieri dal China Aid Association (Caa)

Un portavoce del Caa spiega che secondo testimoni oculari, la polizia ha fatto irruzione mentre i gruppo di fedeli teneva un servizio di preghiera. “Sette credenti sono stati presi da un gruppo di persone che dicevano di essere dell’ufficio per gli affari religiosi, dell’amministrazione comunale e della sicurezza nazionale. I loro nomi sono: Wang Qingxiu, Zhou Yanmei, Zhang Mingxiu, Luo Qinghua, Wan Huabi, Wang Zhenping, e un certo Yan”.

Due di loro, Wan Huabi e Wang Zhenping, sono stati rilasciati dopo un interrogatorio, gli altri sono ancora in prigione.

Il giorno dopo, 30 marzo, 10 donne cristiane e 4  bambini sono stati presi dalla polizia mentre si teneva il catechismo domenicale. Tutti i bambini sono stati poi rilasciati, insieme a due anziane donne. Le altre sono tutte in prigione e di una non si ha notizia.

Secondo copie dell’ordine di arresto, tre donne (Wan Huabi, Wang Qingxiu e Lei Shibi) sono accusate di “usare culti malvagi e di resistere all’attuazione della legge”. Un’altra donna, Li Xianbi, 59 anni, la cui casa era usata per il servizio di catechismo domenicale, ha ricevuto condanna a 5 giorni di detenzione per “raduno illegale e attività di culto malvagio”.

In Cina è lecito il culto solo per le religioni registrate e solo in luoghi e con personale iscritto presso l’ufficio affari religiosi, dentro il Movimento delle Tre autonomie (che raduna tutte le denominazioni protestanti). Ogni incontro non registrato – e non controllato – è considerato un’attività delinquenziale. La maggio parte dei cristiani protestanti – circa 50 milioni – rifiuta di inserirsi nelle comunità registrate. Dall’anno scorso e in previsione delle Olimpiadi, Pechino ha lanciato una campagna nazionale di “pulizia” per smantellare le comunità protestanti illegali.

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