11/11/2010, 00.00
IRAQ
Invia ad un amico

Una divisione di potere permette la nascita del nuovo governo iracheno

A otto mesi dalle elezioni, i tre gruppi maggioritari hanno raggiunto un accordo che oggi dovrebbe essere ratificato dal Parlamento. Lo sciita sl-Maliki confermato capo del governo, il curdo Talabani resta capo dello Stato, ai sunniti di Allawi la presidenza del Parlamento e del nuovo Consiglio nazionale per la strategia politica.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Un accordo di divisione del potere tra i tre gruppi maggioritari (sciiti, sunniti, curdi) ha permesso all’Iraq di uscire dall’empasse politico. A otto mesi dalle elezioni, nella notte è stato infatti raggiunto l’accordo per la creazione di un governo di unità nazionale, che il Parlamento dovrebbe ratificare, probabilmente in serata.
 
L’intesa prevederebbe la conferma del premier uscente, lo sciita Nouri al Maliki, mentre la presidenza del Parlamento andrebbe alla lista Al-Iraqiyya di Yiad Allawi e la presidenza della Repubblica rimarrebbe al curdo Jalal Talabani. Al gruppo di Allawi dovrebbe andare anche il Ministero degli esteri.
 
La svolta che ha permesso di arrivare all’accordo - Allawi, che ha avuto il maggior numero di deputati (91 contro gli 89 di al-Maliki) pretendeva il ruolo di presidente del Consiglio - è stata la creazione di un  Consiglio nazionale per la strategia politica, che pure dovrebbe andare ad Allawi. Esso, ufficialmente, dovrebbe prendere le decisioni strategiche più importanti. In realtà sembra essere stato creato per rispondere alle esigenze di Allawi che contesta ad al-Maliki di governare senza dare spazio alla partecipazione degli altri partner.
 
La formazione del nuovo governo da un lato appare confermare l’acresciuta influenza iraniana sul suo vicino - confermata non solo dalla conferma di al-Maliki, ma anche dall’appoggio dato all’ex premier dal leader radicale sciita Moqtada Al Sadr, dichiaratamente antiamericano, anche se ancora non è ancora chiaro che ruolo avranno i suoi 40 deputati - dall’altro evita il rischio che una non partecipazione dei sunniti - che hanno sostenuto il blocco ufficialmente laico di Allawi - desse ulteriore spazio agli estremisti e, quindi, ad al Qaeda.
 
Definito “un grande passo avanti” dagli americani e “una vittoria per tutti gli iracheni” dal presidente regionale curdo Masoud Barzani, l’accordo prevederebbe anche l’abrogazione entro due anni della legge che impedisce a coloro che hanno fatto parte del partito baathista di Saddam di far parte della pubblica amministrazione e dell’esercito. Un altro elemento che dovrebbe togliere spazio agli estremisti sunniti, che erano l’elite di entrambi i settori.
 
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Baghdad, attacchi mortali in due quartieri sciiti
05/01/2012
Americani a casa, ci aspetta la guerra civile e la divisione dell’Iraq
20/08/2010
Le violenze non fermano gli irakeni alle urne
08/03/2010
Tutti i partiti dell’Iraq al voto
04/03/2010
Gli sciiti vincono le elezioni irachene, ma non hanno la maggioranza assoluta
20/01/2006


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”