31/01/2013, 00.00
VATICANO - PALESTINA
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Verso una "rapida conclusione" l'accordo tra Vaticano e Palestina

Comunicato congiunto sull'incontro delle delegazioni della Santa Sede e dello "Stato di Palestina", svoltosi in una "atmosfera aperta e cordiale". Un "gruppo tecnico congiunto" per arrivare alla conclusione della trattativa.

Città del Vaticano (AsiaNews) - L'augurio di "una rapida conclusione" dei negoziati tra Santa Sede e "Stato di Palestina" e la creazione, a tal fine, di "un apposito gruppo tecnico" sono i punti salienti indicati da un comunicato congiunto sull'incontro ufficiale delle delegazioni delle due parti, tenutosi ieri, 30 gennaio, Ramallah.

"I colloqui - si legge nel documento - sono stati guidati da S.E. Dott. Riad Al-Malki, Ministro degli Affari Esteri dello Stato della Palestina, e da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati. Le Parti hanno avuto uno scambio di vedute sulla bozza d'accordo in esame, in particolare sul Preambolo e sul Capitolo I di detto Accordo. I colloqui si sono realizzati in un'atmosfera aperta e cordiale, espressione dei buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina. Le Delegazioni hanno espresso l'augurio che i negoziati siano accelerati e giungano ad una rapida conclusione. È stato così concordato che si riunirà un gruppo tecnico congiunto per darvi seguito".

"È stata espressa gratitudine per il contributo della Santa Sede di 100.000 euro per il restauro del tetto della Basilica della Natività a Betlemme".

Va ricordato che il preambolo parla, tra l'altro dello status di Gerusalemme che dovrebbe essere "internazionalmente garantito" per salvaguardare anche "la libertà di religione e di coscienza per tutti" e "L'eguaglianza davanti alla legge delle tre religioni monoteistiche, delle loro istituzioni e dei loro seguaci nella Città". Il tema della Città santa è stato anche al centro della "preoccupazione" dei palestinesi che un eventuale accordo tra Santa Sede e Israele che riguardasse anche beni della Chiesa a Gerusalemme est fosse una forma di riconoscimento della "sovranità" israeliana su tale parte della città. Timore che il Vaticano ha immediatamente fugato.

L'art. 1, invece, afferma "l'impegno permanente" dell'Olp, "a rispettare e osservare il diritto umano alla libertà di religione e di coscienza, come stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in altri strumenti internazionali relativi alla sua applicazione".

Da sempre il Vaticano si esprime per il diritto dei palestinesi a una "patria" e i "buoni rapporti" esistenti sono stati recentemente confermati dal "favore" col quale la Santa Sede ha accolto, il 30 novembre, la decisione dell'Onu di ammettere la Palestina come "Stato non membro" dell'Organizzazione e dalla visita (la sesta) compiuta in Vaticano il 17 dicembre (nella foto) da parte del presidente dell'Anp, Amhmoud Abbas.

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