07/04/2021, 11.17
MYANMAR
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Yangon, le atrocità della giunta in un dossier per l’Onu

di Francis Khoo Thwe

Il dossier è stato raccolto dal CHRP, il gruppo che rappresenta il governo civile deposto dalla giunta militare. Nel dossier vi sono 180mila casi di atrocità: uccisioni extragiudiziarie, assassinii di prigionieri, torture, detenzioni illegali, uso sproporzionato della forza. Il CHRP è alla base del movimento di disobbedienza civile. Esso sta lavorando per una nuova costituzione federale e per l’unità fra tutti i gruppi etnici armati. Dal colpo di Stato ad oggi vi sono 581 uccisi e 2750 arrestati.

Yangon (AsiaNews) – Un dossier con 180mila casi provati di atrocità commesse dalla giunta militare sarà presentato agli esperti dell’Onu per una denuncia pubblica e per studiare passi che blocchino le violazioni ai diritti umani, vicine a veri e propri crimini di guerra.

Il dossier, compilato da diversi testimoni in tutto il Paese, è stato raccolto dal CRPH (Committee for Representing Pyidaungsu Hluttaw, Comitato dei rappresentanti della repubblica dell’unione), un gruppo che è costituito da parlamentari regolarmente eletti e dimessi dalla giunta militare. Il gruppo rivendica di essere il rappresentante del governo civile che il colpo di Stato del 1° febbraio ha deposto.

Il dossier comprende fra l’altro più di 540 uccisioni extragiudiziarie, 10 uccisioni di prigionieri mentre erano in custodia, torture, detenzioni illegali, uso sproporzionato della forza contro dimostranti pacifici.

La presentazione del dossier all’Onu serve a criticare la giunta militare, ma anche ad accrescere la stima e i rapporti degli organismi internazionali con il CHRP.

Questa specie di governo in esilio si è formato da subito ed ha profondi contatti con la popolazione. La gente accoglie e sostiene il CRPH e lo riconosce come il vero governo attuale del Myanmar. All'inizio di febbraio, ogni tanto si assisteva a qualche gruppo, sporadico e mercenario, che manifestava per sostenere i militari, ma dopo poche settimane, le manifestazioni a favore dell'esercito sono scomparse e il CRPH ha un consenso pressoché assoluto in tutto il Paese.

Ad esso si deve il movimento di disobbedienza civile che sta colpendo il potere economico dei militari.

Il CHRP sta anche lavorando su due fronti: la stesura della bozza provvisoria di una nuova Costituzione che sostituisca quella del 2008, che lasciava troppi poteri ai militari (il 25% dei seggi in parlamento e alcuni ministeri-chiave); la formazione di un esercito federale che raduni tutti (o almeno la maggioranza) gli eserciti etnici in un unico gruppo per contrastare le violenze della giunta.

La bozza della nuova Costituzione fa un passo deciso verso una struttura federale del Paese, permettendo ai vari gruppi etnici e alle regioni una certa autonomia nel gestire il potere e le risorse, finora in mano ai generali.

La giunta ha accusato i 17 membri del CHRP di sedizione e sovvertimento dell’ordine pubblico, un’accusa che prevede almeno due anni di prigione.

L’Associazione per l’assistenza dei prigionieri politici ha diffuso il bilancio aggiornato a ieri di morti e prigionieri. Ieri 6 aprile si contano 11 morti in più: uno è stato ucciso ieri; altri 10 sono stati uccisi nei giorni scorsi, ma documentati solo ieri. In tal modo, il numero delle persone assassinate dalle forze di sicurezza sale a 581. I prigionieri sono 2750; ad essi si aggiungono 463 in fuga, colpiti da mandato di arresto.

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