Le nuove norme esigono separazione totale fra gruppi religiosi stranieri e gruppi religiosi cinesi. Esigono la sottomissione totale degli stranieri a leggi, regolamenti, politica della Cina. Controllo sui componenti del gruppo (citando nomi, visto, residenza), sul materiale usato (libri, opuscoli, audio-video), sui luoghi di raduno. Non ci devono essere simboli religiosi visibili all’esterno.
Si sono radunati davanti alla principale banca d’investimento del Paese, controllata dal monarca. Evitati scontri con la polizia e gruppi lealisti. I dimostranti chiedono limiti al potere politico e alla dotazione economica del sovrano. Indagati per “lesa maestà” una decina di leader anti-governativi.
Il progetto è intitolato “Costruiamo ponti di pace e demoliamo i muri di odio” e rientra fra le iniziative in programma per Natale. Il gruppo ha portato vestiti e generi di prima necessità agli ospiti del campo di Khazir, alle porte di Mosul. Sacerdote caldeo: gesti di solidarietà che rappresentano una “luce” di convivenza in fondo al “tunnel” di odio e fondamentalismo.
Il premier spinge per i futuri obiettivi di crescita, incentrati sul consumo interno. Debito “ufficiale” degli enti locali supera i 3mila miliardi di euro; a esso si aggiunge quello “nascosto”, stimato a 1.483 miliardi di euro. Il “Li Keqiang Index” usato per verificare la correttezza dei numeri.
Il gruppo è illegale in Russia. Il Comitato Investigativo (SK) ha pubblicato un video su YouTube che mostra suoi agenti in passamontagna che irrompono in un appartamento e sequestrano pile di valuta estera. I Testimoni di Geova russi affermano di essere stati torturati e chiedono un’indagine su tali pratiche.
Il Cemo-Mecc ha pubblicato un comunicato a difesa delle popolazioni cristiani dell’Artsakh. Vanno protetti da possibili abusi e rappresaglie, assicurandone al contempo la libertà di culto. L’accordo raggiunto ora non garantisce una pace vera e duratura. Serve un “nuovo ordine regionale” per rispondere alle aspirazioni di tutti.