'Frequenta un chiesa'. Licenziato alto funzionario di un tempio in Andhra Pradesh
L'epurazione dei non indù allo Sri Venkateshwara Swamy di Tirumala arriva anche i vertici dell'ente che gestisce il luogo sacro. L'obiezione dei musulmani: "Se i templi indù devono essere amministrati solo da chi professa questa religione, perché questo stesso principio non viene fatto valere per il Waqf islamico?".
Mumbai (AsiaNews) - Il Tirumala Tirupati Devasthanam (TTD), l’ente che in Andhra Pradesh gestisce il tempio Sri Venkateshwara Swamy - importante meta di pellegrinaggi indù - ha sospeso un proprio alto funzionario, l’assistente direttore esecutivo A. Rajasekhar Babu, per aver partecipato a preghiere cristiane. La sospensione è arrivata dopo che l’ente ha scoperto che l’uomo partecipava regolarmente alle preghiere domenicali in una chiesa locale nella sua città natale, Puttur, nel distretto di Tirupati.
“Non ha rispettato il codice di condotta dell’organizzazione e si è comportato in modo irresponsabile come dipendente che rappresenta un’organizzazione religiosa induista”, ha dichiarato il Tirumala Tirupati Devasthanam nel comunicato che annuncia la sospensione del dipendente con effetto immediato. Nel mese di febbraio, l’ente aveva già avviato provvedimenti disciplinari contro 18 dipendenti (tra cui sei insegnanti) per aver praticato usanze e tradizioni religiose non induiste. L’azione era seguita all’annuncio del nuovo presidente, B.R. Naidu, secondo cui solo gli induisti dovrebbero lavorare nelle istituzioni gestite dal tempio
Già allora la vicenda aveva suscitato polemiche, anche perché si intreccia con la contestata riforma del Waqf, l’ente di gestione delle proprietà musulmane, che impone la presenza anche di non-musulmani nei consigli di amministrazione. Questa norma è stata approvata in aprile per volontà dei nazionalisti del Bjp, ma è oggetto di una serie di ricorsi presentati alla Corte suprema indiana. Per questo - commentando la vicenda del tempio di Tirupati - Asaduddin Owaisi, leader dell’organizzazione islamica All India Majlis-e-Ittehadul Muslimeen, aveva commentato: “Se solo gli indù devono governare le dotazioni induiste, e solo loro devono esserne dipendenti, allora perché lo stesso principio non può valere per i Waqf musulmani? Si tratta di ipocrisia alla luce del sole”.
14/05/2018 08:50