12/03/2023, 12.47
VATICANO
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Papa: a troppi fratelli manca l’acqua per vivere

L’appello di papa Francesco all’Angelus nella domenica in cui la liturgia propone il brano di vangelo della Samaritana. “Anche la terra sfinita e riarsa dice a un mondo che continua a inquinare: dammi da bere”. In occasione dell'iniziativa "24 ore per il Signore" venerdì 17 il pontefice confesserà i fedeli in una parrocchia romana.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Come Gesù al pozzo della samaritana, anche il mondo di oggi in tanti modi dice: dammi da bere. Lo ha ricordato papa Francesco oggi ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per l’appuntamento domenicale con la preghiera dell’Angelus.

Commentando la pagina del Vangelo di Giovanni proposta oggi dalla liturgia nel cammino della Quaresima, il pontefice l’ha descritta come “un’immagine dell’abbassamento di Dio che in Gesù, assetato come noi, soffre la nostra stessa arsura”. Francesco ha citato in proposito un commento di don Primo Mazzolari, parroco italiano del Novecento, che subì anche il carcere per le sue attività antifasciste: “Ha sete come me. Ha la mia sete. Mi sei vicino davvero, Signore. Sei legato alla mia povertà… mi hai preso dal basso, dal più basso di me stesso, ove nessuno mi raggiunge”.

“Ma il Signore, che chiede da bere – ha aggiunto il papa - è Colui che dà da bere. Gesù, assetato d’amore, ci disseta d’amore. E fa con noi come con la samaritana: ci viene incontro nel nostro quotidiano, condivide la nostra sete, ci promette l’acqua viva che fa zampillare in noi la vita eterna”.

Anche oggi, dal mondo sale il grido di questa sete. “Dammi da bere – ha continuato Francesco - ci dicono quanti – in famiglia, sul posto di lavoro, negli altri luoghi che frequentiamo – hanno sete di vicinanza, di attenzione, di ascolto; ce lo dice chi ha sete della Parola di Dio e ha bisogno di trovare nella Chiesa un’oasi dove abbeverarsi. Dammi da bere è l’appello della nostra società, dove la fretta, la corsa al consumo e l’indifferenza generano aridità e vuoto interiore. E – non dimentichiamolo – dammi da bere è il grido di tanti fratelli e sorelle a cui manca l’acqua per vivere, mentre si continua a inquinare e deturpare la nostra casa comune; e anche lei, sfinita e riarsa, ha sete”. Di qui l’invito a tutti a coltivare “la sete di Dio” e a diventare “fonte di ristoro per gli altri”.

Al termine dell’Angelus Francesco ha poi ricordato l’iniziativa delle “24 ore per il Signore” che su invito del dicastero per l’Evangelizzazione venerdì 17 e sabato 18 si celebrerà nelle diocesi di tutto il mondo, dedicando tempo all’adorazione eucaristica e al sacramento della Riconciliazione. Il papa stesso si recherà nel pomeriggio di venerdì nella parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, dove confesserà i fedeli. Il pontefice oggi ha ricordato come – proprio in occasione di quest’iniziativa – lo scorso anno aveva compiuto la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria per ottenere il dono della pace. E ha invitato a perseverare anche quest’anno in questa preghiera alla Madonna, tenendo nel cuore in modo particolare il martoriato popolo ucraino.

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