31/08/2023, 11.08
BANGLADESH
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A Dhaka le sparizioni forzate continuano a reprimere l'opposizione

di Sumon Corraya

L'organizzazione Mayer Dak ha ricevuto 645 segnalazioni di persone scomparse durante l'attuale governo, ma il dato reale è con ogni probabilità di tre volte superiore, dicono gli esperti. Durante un evento tenutosi ieri in occasione della Giornata internazionale delle vittime di sparizione forzata, i parenti di quanti non sono più tornati a casa hanno chiesto giustizia.

Dhaka (AsiaNews) - Quando Abdul Quader Bhuiyan è scomparso 10 anni fa frequentava il terzo anno al Titumir College di Dhaka, capitale del Bangladesh. Sua madre, Ayesha Ali, sta ancora aspettando che il suo unico figlio torni a casa: "Ora sono la madre di un ragazzo scomparso", ha detto ieri in occasione della Giornata internazionale delle vittime di sparizione forzata partecipando a un evento organizzato da “Mayer Dak” (“richiamo della madre”), un ente per i diritti umani che riunisce coloro che hanno almeno un familiare scomparso. “Non è possibile per una madre spiegare quanto sia difficile vivere con questo dolore”, ha aggiunto la donna.

Sanjida Islam Tuli, attivista per i diritti umani e coordinatrice di Mayer Dak, ha dichiarato che il numero di persone scomparse durante l'attuale governo guidato dalla prima ministra Sheikh Hasina è di almeno 645: “Raccogliamo informazioni contattando le famiglie delle vittime scomparse nella nostra rete. Crediamo ci siano stati 645 casi di sparizione ma allo stesso tempo sappiamo che molti casi non ci sono pervenuti, per cui il numero è di almeno tre volte superiore".

I parenti di numerose vittime scomparse in diverse aree del Paese hanno accolto l’appello dell’organizzazione umanitaria e si sono riuniti in un edificio dell'Institution of Diploma Engineers portando le foto dei loro cari di cui da diversi anni non hanno notizie. Anche Khaled Hasan Sohail, per esempio, è scomparso 10 anni fa e la moglie, Sharmin Sultana, non ha idea di cosa possa essergli successo: “Il 27 novembre 2013 è stato prelevato davanti al carcere centrale di Dhaka. Ora non so se sia vivo o morto. La mia unica richiesta è che mi venga restituito mio marito”. Khaled Sohail era presidente della circoscrizione n. 43 del Bangladesh Jatiotabadi Chatra Dal, l'ala studentesca del Partito nazionalista del Bangladesh (BNP), la principale formazione politica d’opposizione. 

Secondo il professor Asif Nazrul dell'Università di Dhaka le sparizioni forzate vengono compiute “per diffondere la paura tra i dissidenti, per metterli a tacere, e tutto ciò viene fatto per rimanere al potere illegalmente”, ha spiegato, aggiungendo che coloro che si sono macchiati di tali crimini non sono mai stati chiamati a rispondere delle loro azioni. 

“Dopo l'interdizione da parte degli Stati Uniti nei confronti di alcuni ufficiali del RAB - la Rapid Action Battalion, una squadra antiterrorismo della polizia del Bangladesh presumibilmente coinvolta in uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate -, le sparatorie e le uccisioni a mano armata sono di molto diminuite. Ma di recente sono tornate ad aumentare le sparizioni, soprattutto quelle politiche”, ha commentato Noor Khan, attivista per i diritti umani e segretario generale dell'organizzazione umanitaria Ain O Salish Kendra (o ASAK). “Negli ultimi tempi l'abbiamo visto succedere più spesso durante il giorno. E la strategia è cambiata: dopo essere scomparse per alcuni giorni, le vittime vengono presentate in tribunale e a volte vengono rilasciate. Inoltre ci sono più denunce contro la DB", la sezione investigativa della polizia del Bangladesh, ha aggiunto.

In base a un rapporto della Commissione asiatica per i diritti umani, tra il gennaio 2009 e il giugno 2022 si contavano 623 persone scomparse in tutto il Bangladesh, di cui almeno 153 erano sparite prima del settembre 2009. Almeno 84 vittime erano state trovate morte, mentre 383 risultavano essere vive, in prigione o rientrate a casa. La Commissione ritiene inoltre che le sparizioni forzate continuino a essere una modalità per reprimere l'opposizione e il dissenso, anche in vista delle prossime elezioni nazionali previste a gennaio 2024. La premier Hasina è stata ripetutamente accusata dal Partito nazionalista del Bangladesh di aver vinto le ultime tornate elettorali tramite brogli elettorali. Negli ultimi mesi si sono registrati scontri e disordini nelle principali città del Bangladesh, con l’opposizione che chiede la creazione di un governo ad interim neutrale che porti il Paese alle elezioni. Eventualità già esclusa da parte dell’esecutivo.

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