28/09/2023, 13.17
FILIPPINE
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A Kidapawan un eremo per testimoniare la 'Laudato Sì'

di Santosh Digal

P. Eugene Vincent de Jesus ha dato vita nel 2021 a una moderna laura consacrata a Maria Mediatrice che mette insieme la vita monastica e la promozione di stili di vita in armonia con l'ambiente. In dialogo anche con gli agricoltori che vivono nella regione circostante.

Manila (AsiaNews) - Un sacerdote cattolico del Sud delle Filippine promuove la difesa dell'ambiente attraverso la vita monastica. È la vocazione particolare di p. Eugene Vincent de Jesus, che nella diocesi di Kidapawan, nella provincia di Cotabato sull’isola di Mindanao, ha dato vita all'Eremo di Maria Mediatrice, dove accoglie le persone per pregare ma anche per mostrare che – spiega – esiste “un eremo con una fattoria e una fattoria con un eremo”.

“Integriamo la consapevolezza della cura della terra in ogni attività che facciamo - racconta -. Nell'eremo abbiamo una foresta alimentare e pratichiamo uno stile di vita basato sulla permacultura (una forma di agricoltura basata sulla stabilità degli ecosistemi ndr)”.

P. Eugene aveva già avviato l'esperienza nel 2010, con l'Eremo di Nostra Signora aperto a Lasang, nella provincia di Davao, nel sud delle Filippine. Inizialmente viveva questa esperienza da solo, ma poi si sono uniti anche altre persone. Così il 25 marzo 2021, nella festa dell’Annunciazione, è stato eretto l'Eremo di Maria Mediatrice che si ispira al modello delle laure, colonie di eremiti che vivono nelle proprie celle con alcuni momenti comunitari. Attualmente gli eremiti sono quattro. “Abbiamo le nostre capanne - spiega -. Ci riuniamo solo durante la celebrazione dell'Eucaristia e in alcune occasioni speciali”, anche se l'eremo è comunque aperto a chi vuole incontrarli. Per la loro missione indicano cinque direttrici: la preghiera di intercessione, la custodia della terra, l’accompagnamento di chi è in ricerca, l’ospitalità e il lavoro vissuto anch’esso come preghiera nello stile benedettino dell’Ora et labora.

“Abbiamo due cappelle all'interno dell'eremo – aggiunge p. Eugene - : quella di San Giuseppe (il Costruttore e Provveditore) è aperta a tutti in qualsiasi momento della giornata; l’altra è quella dell'Adorazione Eucaristica Perpetua, solitamente riservata agli eremiti, ma aperta a chiunque in alcune occasioni speciali. “Le porte dell’Eremo sono aperte alle persone, ma salvaguardiamo il nostro tempo per il silenzio e la preghiera senza per questo voler dire che le persone sono secondarie e poco importanti”, commenta ancora.

L'eremo è benedetto con 6,5 ettari di terreno. I membri allevano mucche, pecore, polli, tacchini, oche e conigli. Effettuano piantumazioni e allevano animali solo per il loro sostentamento. "Se ne otteniamo di più, li condividiamo con chi ne ha bisogno - racconta p. Eugene -. Chi è materialmente in grado di farlo, ci paga per quanto condividiamo. Il nostro scopo non è principalmente per il profitto, ma la sostenibilità”. La loro presenza è uno stimolo anche per gli agricoltori del territorio. “Viviamo in una zona agricola - conclude -. Da quando siamo arrivati qui, due anni fa, abbiamo iniziato ad educarli a un'agricoltura in armonia che si ispiri alle intuizioni dell’enciclica Laudato Sì”.

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