A Teheran una stazione metro dedicata alla Madonna. Card. Mathieu: sguardo di amore per gli iraniani
Ultimati i lavori della stazione di Maryam-e Moghaddas, che sorge nei pressi della chiesa armena di Saint Sarkis. Oltre a elementi ornamentali che evocano la simbologia cristiana collegandola alla tradizione musulmana, vi sarà anche una statua di 2,5 metri della Vergine Maria. L'auspicio dell’arcivescovo dei latini: "Tutti possano riconoscere in lei che Dio viene incontro a uomini e donne di tutto il mondo, fratelli e sorelle di una casa comune".
Teheran (AsiaNews) - “Potendo esprimere un desiderio è che i pendolari stessi, in uno spirito di raccoglimento, possano scorgere sotto le palpebre socchiuse di Gesù Cristo e della Beata Vergine Maria, nei bassorilievi della stazione e nella statua […] uno sguardo colmo di amore”. È quanto scrive il card. Dominique Joseph Mathieu, arcivescovo di Teheran-Ispahan dei latini, in una riflessione inviata ad AsiaNews incentrata sull’inaugurazione di una stazione della metropolitana della capitale dedicata alla Vergine Maria (Maryam-e Moghaddas). Un luogo e uno sguardo, aggiunge il porporato, “attraverso il quale Dio viene incontro alla sua creazione: uomini e donne di tutto il mondo, fratelli e sorelle di una casa comune, suoi testimoni per volontà divina”.
In questi giorni media iraniani e internazionali hanno rilanciato la notizia della prossima inaugurazione di una stazione della metropolitana della capitale, sottoposta a lavori di restauro, alla Madonna. Un segno di apertura e di accoglienza secondo alcuni, mentre per le voci critiche si tratta solo di un atto di propaganda, a fronte di una realtà che presenta elementi di criticità per le minoranze, compresa quella cristiana.
La costruzione è iniziata intorno al 2015 e ha incontrato numerose sfide anche da un punto di vista ingegneristico legato al fitto tessuto urbano del centro della capitale iraniana. La stazione raggiunge 34 metri di profondità sotto il livello del suolo e copre circa 11mila metri quadrati di superficie costruita. Durante il progetto sono stati scavati oltre 100mila metri cubi di terreno. Situata vicino alla chiesa armena di Saint Sarkis nel centro di Teheran, la stazione di Santa Maria (Maryam-e Moghaddas) offre grandi rilievi di Gesù e Maria. “È stata costruita - ha scritto in un messaggio il sindaco della capitale Alireza Zakani su X nei giorni scorsi - per onorare Santa Maria e per dimostrare la coesistenza delle religioni divine a Teheran”.
“Il nome di una stazione - spiega l’arcivescovo di Teheran-Ispahan dei latini - diventa un punto di riferimento, suscitando curiosità, rafforzando i legami e favorendo nuovi incontri”.
Di seguito, la riflessione del card. Mathieu inviata ad AsiaNews:
Station “Maryam-e Moghaddas”:
L’inaugurazione di una nuova stazione intermedia sulla linea 6 della metropolitana di Teheran è stata ampiamente riportata dai media nazionali e internazionali, soprattutto a causa del nome che le è stato attribuito: “Maryam-e Moghaddas”.
Dato che la creazione di questo sistema di trasporto urbano risale al 1999, è del tutto normale che continui a espandersi. La linea 6, invece, è più recente, inaugurata nel 2019, e con l’imminente apertura della stazione “Santa Maria”, comprenderà ora 25 stazioni su poco più di 30 km.
Il progetto portava inizialmente il nome di un giovane studente iraniano, Nejatollahi, martirizzato dal regime precedente durante il sit-in degli studenti nel 1979. Nel primo trimestre del 2025, le autorità municipali hanno deciso di rinominare la stazione, mantenendo tra parentesi il nome del martire, che significa “Dio che salva”.
Il chiosco della stazione si trova vicino al parco, che già porta il nome di Santa Maria e ospita il centro culturale armeno. Si trova di fronte alla chiesa cattolica armena, Saint Sarkis, l’unica chiesa della capitale aperta a tutti, anche al di fuori delle funzioni religiose.
L’illuminazione e i colori sobri della stazione mirano a ricreare l’atmosfera pacifica di questa chiesa. Elementi ornamentali che evocano la simbologia cristiana sono stati integrati in bassorilievi, collegandoli a testi coranici, alla tradizione musulmana, alla poesia persiana, così come alle dichiarazioni dell’Imam Khomeini e dell’attuale guida suprema.
Quanti contestano la decisione vedranno in questa operazione una offensiva della fascinazione, mentre chi la sostiene vedrà in essa un’espressione di gratitudine nei confronti della più grande minoranza etnico-religiosa del Paese, gli armeni. Questi ultimi manifestano la loro riconoscenza offrendo, grazie a uno dei loro benefattori, una statua in pietra alta 2,5 metri e raffigurante la Vergine Maria che tiene il Bambino Gesù fra le sue braccia.
Le stazioni della metropolitana sono centri di connessione fluidi, che permettono ai pendolari di collegarsi fra di loro e di raggiungere i loro punti di interesse. Il nome di una stazione diventa un punto di riferimento, suscitando curiosità, rafforzando i legami e favorendo nuovi incontri.
Al riguardo, potendo esprimere un desiderio è che i pendolari stessi, in uno spirito di raccoglimento, possano scorgere sotto le palpebre socchiuse di Gesù Cristo e della Beata Vergine Maria, nei bassorilievi della stazione e nella statua che verrà svelata durante l’inaugurazione, uno sguardo colmo di amore, attraverso il quale Dio viene incontro alla sua creazione: uomini e donne di tutto il mondo, fratelli e sorelle di una casa comune, suoi testimoni per volontà divina.
*Arcivescovo di Teheran-Ispahan dei latini
19/01/2021 08:55
20/07/2022 13:00