Ad Hanoi 60 nazioni firmano il trattato Onu sulla criminalità informatica
Le notizie di oggi: il premier thai al vertice Asean per firmare la tregua con Phnom Penh, poi il rientro in patria per la morte della regina madre. In Giappone rimandata l’uscita di un film su orsi che attaccano e mangiano uomini. Lahore è la città più inquinata al mondo, poi Delhi e Pechino. Tribunale turco respinge richiesta di annullamento del congresso 2023 del Chp, confermata la leadership di Ozgur Ozel.
VIETNAM - ONU
Nel fine settimana ad Hanoi circa 60 Paesi al mondo firmeranno un trattato sulla criminalità informatica elaborato dalle Nazioni Unite, con l’obiettivo di punire reati che costano all’economia globale trilioni di dollari l’anno. La convenzione, in vigore dopo la ratifica da parte di 40 nazioni, dovrebbe semplificare la cooperazione internazionale contro la criminalità informatica, ma è stata oggetto di critiche di attivisti e aziende tecnologiche per possibili violazioni dei diritti umani.
ASEAN - USA - INDIA
Il primo ministro thai andrà in Malaysia, dove domani inizierà il vertice Asean, per firmare un accordo di cessate il fuoco con la Cambogia sotto l’egida del presidente Usa Donald Trump, per poi fare ritorno in patria per la morte della regina madre Sirikit. Il premier Anutin Charnvirakul ha chiesto che la cerimonia si tenga domattina, quindi il rientro in Thailandia per il lutto e le esequie saltando l’incontro delle nazioni del Sud-est asiatico. Il capo della Casa Bianca è atteso domattina a Kuala Lumpur, prima tappa del viaggio in Asia dove, in Corea del Sud, potrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping; in dubbio la presenza del premier Narendra Modi pur a fronte di “progressi” negli accordi commerciali fra India e Asean.
GIAPPONE
Una recente serie di attacchi mortali di orsi ha spinto i registi giapponesi a posticipare l’uscita di un horror movie che ha come protagonista un orso che “attacca e mangia” esseri umani. L’uscita di “Brown Bear!” era prevista per novembre, ma una serie di attacchi hanno convinto i produttori a posticipare la programmazione. Nel 2025 almeno 10 persone sono state uccise dai plantigradi.
PAKISTAN
Lahore, capitale del Punjab avvolta da smog e polveri sottili, è la città più inquinata al mondo nella speciale classifica pubblicata questa mattina dalla piattaforma di monitoraggio IQAir. Il livello di PM2.5 ha toccato quota 281 µg/m, ben 56,2 volte superiore al valore delle linee guida annuali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Al secondo posto la capitale indiana Delhi, mentre al terzo Pechino.
CINA
Pechino aumenterà la percentuale di investimenti governativi per i mezzi di sussistenza dei cittadini e la percentuale di consumo delle famiglie “in modo significativo” in termini di Pil entro i prossimi cinque anni, come previsto nello schema su obiettivi economici e politici 2026-30. La priorità è data alla produzione e alla dipendenza dalla tecnologia rispetto al consumo. L’indice STAR50 incentrato sulla tecnologia del Paese è salito del 3% ieri in risposta all’annuncio.
TURCHIA
Un tribunale turco ha respinto il processo intentato dal governo a carico del principale partito di opposizione (il Partito popolare repubblicano, Chp), che mirava all’annullamento del congresso 2023 e all’elezione del suo leader Ozgur Ozel. Una decisione che sembra allentare la morsa voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan contro il principale schieramento rivale, con decine di sindaci e alte personalità del partito finite sotto processo o già condannate. Per la Corte le (presunte) irregolarità non hanno alcuna rilevanza giuridica.
RUSSIA - INDIA
Dopo lunghi tira-e-molla, le principali aziende petrolifere di Delhi hanno deciso di sospendere quasi del tutto le importazioni di petrolio russe, a causa delle sanzioni applicate in questi giorni da Donald Trump a Rosneft e Lukoil. Dall’inizio della guerra in Ucraina le consegne da Mosca erano aumentate di dieci volte, vendendo in India a prezzi scontati quanto non si poteva più esportare in Europa, mercato principale dopo la Cina.
GEORGIA
Sul prospekt Rustaveli al centro di Tbilisi si è svolta una nuova manifestazione di protesta pacifica filo-europea, e a sostegno della giornalista Mzia Amaglobeli, insignita nei giorni scorsi del premio Sakharov per la libertà di espressione. La polizia ha disperso i dimostranti con idranti e gas lacrimogeni, fermandone un numero imprecisato presso il palazzo del parlamento applicando le nuove regole che limitano i raduni pubblici non autorizzati.





