21/02/2020, 09.32
INDIA - USA
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Ahmedabad, il 'muro per Trump' nasconde la baraccopoli dei poveri

La visita di Stato del presidente Usa toccherà anche Agra, dove è stata bonificata la zona acquitrinosa che circonda il Taj Mahal. Circa 4,2 milioni di dollari usati per ripulire la zona attorno al nuovo stadio di cricket, che Trump inaugurerà. Non è prevista la firma di accordi economici.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – A pochi giorni dall’arrivo del presidente Usa Donald Trump in India, le città si preparano ad accoglierlo. Ad Ahmedabad in Gujarat, prima tappa della visita di Stato che inizia il 24 febbraio, è stato costruito un muro per nascondere ciò che c’è al di là: una baraccopoli gremita di poveri. Ad Agra, “capitale dell’amore” con il suo monumento dedicato all’amore eterno, le autorità cittadine ripuliscono il fiume Yamuna e gli acquitrini circostanti il Taj Mahal. L’operazione “abbellimento” costa al solo Gujarat l’1,5% del suo Pil annuale.

Trump e la moglie Melania sono attesi all’aeroporto di Ahmedabad, dove saranno accolti da centinaia di artisti che eseguiranno danze e canti tradizionali. Da qui la coppia si recherà nell’ashram santuario dedicato al Mahatma Gandhi, eroe della lotta non violenta per l’indipendenza dal dominio coloniale britannico. In seguito raggiungerà il il Sardar Patel Gujarat Stadium, nuovo stadio di cricket, per presenziare alla cerimonia d’inaugurazione. L’arena, con i suoi 110mila posti a sedere, è lo stadio di cricket più grande al mondo.

La città, base elettorale del premier Narendra Modi, sarà protetta da 12mila agenti. La muraglia, lunga circa 500 metri, si trova lungo il percorso che porta dal memoriale allo stadio. All’inizio il progetto prevedeva che il muro fosse alto oltre due metri, ma poi è stato ridotto a circa un metro e mezzo per l’attenzione che ha suscitato. I lavori complessivi di edificazione e pulizia della città sono costati quasi 12 milioni di dollari, di cui 4,2 solo per bonificare l’area attorno allo stadio.

Vijay Nehra, commissario municipale, ha spiegato su Twitter che la decisione dell’innalzamento del muro risale a circa due mesi fa ed è stata decretata “per evitare invasioni sul marciapiede e sulla strada”. I residenti invece accusano il governo locale di voler “nascondere i poveri” durante la visita di Trump. Keshi Saraniya, un abitante della baraccopoli, dichiara: “Dato che hanno speso così tanti soldi per il muro, perché non li hanno usati anche per migliorare lo slum e fornirci migliori strutture? Perché vogliono nascondere noi che siamo poveri?”.

Il viaggio ha l’obiettivo di risanare le relazioni economiche tra la “più grande democrazia del mondo”, classica definizione dell’India, e la più potente democrazia occidentale, dopo la guerra dei dazi che ha provocato contrasti e dissidi tra le leadership. Ad ogni modo, lo U.S.-India Business Council, un gruppo di esperti, ritiene “molto improbabile” che i due Paesi raggiungano un accordo economico che riesca a soddisfare la richiesta di beni e servizi per una popolazione di 1,3 miliardi.

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