18/01/2013, 00.00
SIRIA
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Al- Nousra, la brigata jihadista che fa paura ai ribelli siriani

Essa è legata all'attentato all'università di Aleppo. Al-Nousra e altri gruppi islamisti stanno imponendosi con la forza su tutti gli oppositori di Assad. Essi sono disposti a uccidere chiunque ostacoli uno Stato islamico in Siria.

Damasco (AsiaNews/ Agenzie) - Il Free Syrian Army, l'esercito di disertori che combatte Bashar al-Assad, ha un nuovo nemico: le milizie estremiste giunte in Siria per costruire uno Stato islamico. Una volta caduto il regime, l'opposizione rischia di essere il nuovo obiettivo delle brigate al-Nousra, movimento visto da molti come vicino ad al-Qaeda  e dei suoi affiliati. In questi giorni gli estremisti, che negano legami con la più famosa organizzazione islamica, hanno rilasciato varie interviste ad al-Jazeera e alla Bbc dove dichiarano che il loro principale obiettivo è la costruzione di uno Stato islamico in Siria e che sono pronti a combattere contro i loro alleati rivoluzionari.

Alcuni affiliati al movimento avrebbero rivendicato l'attentato all'università di Aleppo dello scorso 15 gennaio che ha fatto 87 morti e centinaia di feriti. Al momento il gruppo più numeroso si trova proprio ad Aleppo dove vi sarebbero centinaia di combattenti islamisti. Ma per paura di ritorsioni, gli stessi ribelli negano tali voci. Tuttavia nella città la presenza islamista non si può più nascondere. Per le strade si vedono di continuo auto e pick-up che espongono bandiere nere con iscrizioni religiose. Il nero è il colore di al-Qaeda e delle altre formazioni jihadiste.

Fino ad ora, al-Nousra ha agito al fianco delle decine di gruppi ribelli attivi nella lotta contro il regime, ma come afferma Sakr Idlib, 24 anni del Free Syrian Army, essa impone a tutti il suo punto di vista. Secondo il giovane combattente, dopo la caduta del regime "gli islamisti faranno di tutto per prendere il potere. Il loro obiettivo è fare della Siria uno Stato islamico basato sulla sharia. "L'Fsa - aggiunge il giovane - è contro queste persone e si batte  per la libertà e la democrazia e non vuole una nuova dittatura". 

Arrivate in segreto sul campo di battaglia siriane, le milizie jihadiste sono ormai uscite allo scoperto. Nonostante il loro inserimento nella lista dei gruppi terroristi stilata dagli Usa, esse rilasciano interviste e filmati alle reti internazionali, La loro principale aerea di influenza è la provincia di Idlib, ma gruppi affiliati sono presenti ad Aleppo, Damasco, Homs e in altre aree del Paese. In un'intervista rilasciata lo scorso 10 gennaio ad al-Jazeera, uno dei loro leader di nome Mustafa, sottolinea che "questo conflitto è una grande opportunità per chi cerca l'onore del martirio".

Fra i membri di al-Nousra, tutti musulmani sunniti, vi sono siriani, ma anche stranieri provenienti da Tunisia, Egitto, Libia, Turchia e Afghanistan. Alcuni miliziani non parlano arabo e hanno bisogno di interpreti per comunicare con i propri commilitoni. In un reportage pubblicato da Reuters sulla presenza dei gruppi islamisti ad Aleppo, Khattab, combattente afghano, afferma che "la Siria sarà uno Stato islamico in cui la sharia prevarrà e non accetteremo nient'altro. Rifiutiamo democrazia e laicismo". L'uomo parla poco l'arabo ed è giunto ad Aleppo nell'estate del 2012. "Combatteremo - aggiunge - anche se si tratterà di sparare contro gli stessi rivoluzionari". 

 

 

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