28/10/2016, 09.04
CINA
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Al Plenum del Partito, Xi Jinping incoronato “cuore” della leadership

di Wang Zhicheng

Con questo titolo egli viene ad avere un potere assoluto. Il prossimo Congresso del Partito sarà nella seconda metà del 2017. Si prevede un ricambio di molti seggi anche nel Politburo. Nessun membro è al di sopra della disciplina del Partito.

Pechino (AsiaNews) – A conclusione del Plenum del partito comunista cinese, Xi Jinping è stato incoronato “cuore” della leadership, lo stesso titolo che ha avuto Mao Zedong, Deng Xiaoping e Jiang Zemin.

Il comunicato diffusi ieri sera alla fine dei quattro giorni a porte chiuse, chiede a tutti i membri di “unirsi attorno al Comitato centrale con il compagno Xi Jinping al suo cuore”. Esso indica pure che il prossimo Congresso nazionale del partito si terrà “nella seconda metà del 2017 a Pechino”, dando il via alla formale preparazione dell’evento.

La nuova definizione di Xi gli permetterà di avere considerevole potere – in pratica assoluto - su dimissioni e promozioni nel Comitato centrale. Con l’anno prossimo almeno 11 seggi dei 25 del Politburo saranno vacanti per raggiunti limiti di età dei membri. Fra questi sono compresi pure cinque posti nel Comitato permamente del Politburo, la cupola del potere del Partito.

Da quando è salito al potere nel 2012 come segretario generale, Xi ha accumulato sempre più cariche nel Partito, nello Stato (come presidente), nell’esercito (come presidente della Commissione militare). Con il lancio delle riforme economiche egli è divenuto anche capo del comitato che presiede a tali riforme, occupando un campo che in precedenza era lasciato al premier.

Tale ascesa è stata favorita dalla sua campagna anti-corruzione, lanciata contro “tigri” e “mosche”, membri del Politburo e semplici quadri alla base. Molti suoi oppositori sono stati investiti da accuse, seguiti da arresti, processi e condanne.

Il comunicato del Plenum ha anche stabilito nuove regole per il comportamento interno dei quadri del Partito. E ha messo in guardia i membri del Politburo, del Comitato centrale e del Comitato permanente dal “disobbedire” dalle decisioni del Partito, “dall’ondeggiare sulle posizioni politiche” e dal farsi toccare da “ideologie non corrette”.

Il comunicato afferma che nessuna organizzazione o individuo può essere al di sopra della disciplina del Partito e che sono proibite la corruzione, le frodi elettorali, la compravendita di voti e di posizioni.

La domanda che molti analisti si fanno è come farà il Partito a correggere se stesso, senza commissioni indipendenti, senza libertà di stampa o di parola.

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