04/12/2025, 12.08
INDONESIA
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Alluvioni in Indonesia: governo revoca licenza a 8 aziende per danni ambientali

di Mathias Hariyadi

Il ministero dell'Ambiente (Klh) ha avviato un'indagine sulla responsabilità delle imprese nelle devastazioni create dalle violente inondazioni e frane. Circa 50mila dei 340mila ettari di foresta sono stati disboscati. Ministro Hanif: "Gravi ripercussioni". Un ulteriore controllo verte sulle autorizzazioni. Sale a 753 il bilancio delle vittime, mentre gli esperti chiedono lo status di disastro nazionale. 

Jakarta (AsiaNews) - Il ministero dell’Ambiente (Klh) dell’Indonesia ha revocato le licenze di otto aziende sospettate di aver contribuito alle violente inondazioni e frane che hanno colpito Sumatra occidentale, Sumatra settentrionale e Aceh - dove si contano oltre un milione di persone sfollate. Il ministro Hanif Faisol Nurofiq ha annunciato l’avvio di un’indagine sul disastro dal punto di vista delle licenze aziendali. Secondo il governo, le licenze operative delle aziende che operano nelle regioni colpite sono state revocate e saranno sottoposte a un’ulteriore revisione.

“A partire da giovedì 4 dicembre, revocheremo tutte le autorizzazioni ambientali relative alle aziende che operano nelle zone colpite dal disastro”, ha dichiarato il ministro dopo una riunione con la Commissione XII della Camera dei Rappresentanti. Ha aggiunto che sette delle otto aziende sono state identificate, mentre l’ottava, situata a Batang Toru, è ancora inattiva, ma sarà ugualmente oggetto di indagine. “Naturalmente, dobbiamo rimanere imparziali”, ha affermato. Hanif Faisol Nurofiq ha confermato che tutto e otto le aziende saranno convocate lunedì prossimo per essere interrogate dal vice ministro.

Dato l’elevato numero di vittime - oltre 1300 il bilancio generale, compresi Thailandia e Sri Lanka - Hanif ha osservato che “poiché questo disastro ha causato la perdita di vite umane, seguiranno sicuramente misure penali”. Il ministro sospetta che le attività di diverse aziende nelle tre province abbiano contribuito ad aggravare le anomalie meteorologiche e i modelli di precipitazioni estreme. Dei 340mila ettari di foresta nelle zone colpite, circa 50mila ettari sarebbero stati degradati in terra arida e priva di alberi. “Con tali condizioni a monte, anche precipitazioni moderate possono avere gravi ripercussioni”, ha avvertito Hanif.

Il viceministro Diaz Hendropriyono ha confermato che le stesse otto aziende saranno convocate per esaminare potenziali violazioni relative alle autorizzazioni ambientali, alla gestione del territorio e alle normative sulla vegetazione. “Le convocheremo per valutare la completezza dei loro documenti ambientali e verificarne la conformità”, ha affermato. Aggiungendo che ulteriori indagini saranno condotte dalla Direzione Generale per l’Applicazione della Legge (Gakkum). Le sanzioni non sono state ancora determinate, in attesa della conferma delle violazioni. Il ministero indagherà anche sulle aziende sospettate di aver favorito le alluvioni ad Aceh e Sumatra occidentale.

L’Agenzia nazionale per la mitigazione dei disastri (Bnpb) ha riferito che, fino a ieri mattina, il bilancio delle vittime delle inondazioni e delle frane nelle tre province ha raggiunto quota 753, con 650 persone ancora disperse. Un esperto di disastri dell’Università Airlangga ha affermato che la situazione soddisfa chiaramente i criteri per essere definita un disastro nazionale ai sensi della legge n. 24/2007, a causa dell’aumento delle vittime, dei danni ingenti e del forte impatto sul territorio. “Con il numero di vittime e le perdite materiali in continuo aumento, questo disastro merita lo status di emergenza nazionale”, ha affermato. Ha inoltre sottolineato che la causa “non può essere attribuita esclusivamente alle condizioni meteorologiche estreme”, indicando prove evidenti di irrefrenabile disboscamento illegale.

L’Agenzia Bnpb e l’Agenzia di soccorso (Basarnas) hanno riportato i seguenti dati relativi all’impatto: 218 morti e 227 dispersi ad Aceh; 301 morti e 163 dispersi nella provincia del Sumatra settentrionale, mentre in Sumatra occidentale sono 234 morti, 260 dispersi. Il totale di persone residenti colpite ammonta a 3,3 milioni. Sono almeno 2600 le persone ferite; e 35.857 persone sono state sfollate nelle tre province dall’agenzia Basarnas.

Il ministro coordinatore per lo Sviluppo umano e la Cultura Pratikno ha dichiarato che, sebbene non sia stato dichiarato lo stato di calamità nazionale, il governo sta già mobilitando risorse a livello nazionale. Tutti i ministeri, le agenzie, nonché l’esercito e la polizia, hanno ricevuto istruzioni dal presidente Prabowo di fornire pieno sostegno. Ai sensi della legge n. 24/2007, lo stato di calamità, a livello nazionale, provinciale o cittadino, è determinato in base a elementi quali vittime, perdite materiali, danni alle infrastrutture, estensione territoriale, impatto socioeconomico.

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