12/11/2009, 00.00
PALESTINA
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Ancora in forse la data delle elezioni presidenziali palestinesi

Il posticipo sarebbe motivato dal “rifiuto delle elezioni di Hamas a Gaza”. Un indagine dell’Arab World for Research and Development rileva che il 74% della popolazione della West Bank e di Gaza vuole le elezioni a gennaio. Dal sondaggio critiche ad Hamas: la sua linea politica “rinforza la posizione di Israele sulla non esistenza di uno Stato palestinese”.
Ramallah (AsiaNews/Agenzie) – La commissione elettorale dell’Autorità Nazionale Palestinese auspica il posticipo delle elezioni presidenziali fissate per il 24 gennaio prossimo. È quanto afferma Hanna Nasser, capo della commissione, che così conferma le anticipazioni fatte in mattinata all’agenzia Reuters da un membro di Fatah. Le regioni del rinvio sono legate al “rifiuto delle elezioni di Hamas a Gaza”.
 
La notizia del possibile posticipo giunge mentre l’Arab World for Research and Development (Awrad) rende noti i risultati di un indagine tra gli abitanti di Gaza e della West Bank secondo cui il 74% della popolazione sostiene la decisione del presidente in carica Mahmoud Abbas di fissare al 24 gennaio il voto.
 
Il sondaggio di Awrad rileva che se le elezioni si svolgessero oggi Abbas riceverebbe il 65% dei voti mentre i suoi sfidanti si fermerebbero attorno al 35%. Questo nonostante il presidente in carica dell’Anp abbia dichiarato di non voler più correre per la guida dell’Autorità (vedi AsiaNews, 06/11/2009, “Mahmoud Abbas: non mi candido alle prossime presidenziali dell’Anp”).
 
Awrad afferma che le affermazioni di Abbas nel discorso in cui ha annunciato il suo ritiro dalle presidenziali trovano il sostegno di oltre il 70% degli intervistati. A Gaza il 66% è d’accordo con il capo dell’Anp nell’affermare che “il più pericoloso evento degli ultimi cinque anni è la salita al potere di Hamas a Gaza”.
 
Il Movimento di Resistenza Islamicoè accusato anche di fare il gioco di Israele rifiutando di risolvere i contenziosi con Fatah. Il 55% dei mille intervistati ritiene che “la mancata firma di Hamas all’accordo egiziano rinforza l’asserzione di Israele sulla non esistenza di un interlocutore palestinese”. A Gaza questa percentuale tocca il 66%.
 
L’indagine rileva anche che circa il 74% degli intervistati si oppone alla proposta degli Stati Uniti di riaprire i colloqui di pace con Israele a prescindere dalla sospensione degli insediamenti a Gerusalemme est ed in Cisgiordania.
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