18/12/2018, 10.43
INDIA
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Appello al governo indiano: a Natale proteggere i cristiani

La richiesta arriva dal gruppo cristiano protestante Persecution Relief. Il segretario generale dei vescovi cattolici condanna la dissacrazione della chiesa in Assam. In India la libertà religiosa è garantita dall’articolo 25 della Costituzione.

New Delhi (AsiaNews) – Il governo dell’India “fornisca protezione ai cristiani durante le celebrazioni del Natale”. È l’appello lanciato da Thomas Jacob, rappresentante legale del gruppo Persecution Relief che si occupa di difendere i cristiani discriminati in India. Con una lettera indirizzata al ministro Rajnath Singh, responsabile dell’ordine pubblico nel Paese, l’attivista chiede di garantire a tutti i cristiani che vivono in India la serenità delle celebrazioni del Natale. “L’India – afferma – è una repubblica democratica e, in quanto tale, tutte le persone, a prescindere dal credo, devono poter celebrare le feste a vicenda nel pieno spirito e con pieno entusiasmo”. Anche molti cattolici condividono lo scopo della lettera-appello del gruppo protestante.

Negli ultimi anni in India il periodo d’Avvento e del Natale è stato funestato da una serie di episodi violenti che hanno rovinato il clima di festa per la nascita del Signore.

L’ultimo è avvenuto lo scorso 15 dicembre in Assam, nel villaggio di Chapatoli, dove ignoti criminali hanno vandalizzato la chiesa cattolica di San Tommaso e la grotta della Madonna. Attraverso una dichiarazione ufficiale, l’Assam Christian Forum esprime “dolore e fastidio per i continui sporadici attacchi condotti da elementi anti-sociali che vandalizzano luoghi di culto, dissacrano statue, attaccano i cristiani. La comunità si sente intimidita e insicura, mentre tutti insieme ci prepariamo a [celebrare] il Natale, festa di pace”.

Sull’incidente avvenuto in Assam interviene anche mons. Theodore Mascharenhas, segretario generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci). Ad AsiaNews egli esprime “profonda preoccupazione” e spera che non avvengano altri episodi simili.

Nella missiva, gli attivisti di Persecution Relief sottolineano l’importanza dell’articolo 25 della Costituzione indiana che sancisce la libertà di religione. Esso, affermano, “dona a tutte le persone, non solo ai cittadini, il diritto di professare, praticare e diffondere la propria religione”, compresi i canti, le messe per la vigilia, i concerti, la musica e le danze.

L’appello del gruppo a disinnescare il clima d’intolleranza religiosa presente in India in questo periodo di Natale è ancora più rilevante se si tiene presente quanto avvenuto due giorni fa in Tamil Nadu. Qui un gruppo di cantori è stato aggredito vicino Pudukottai. Gli aggrediti, 16 cristiani in tutto, fanno parte del Brethren Outreach Team. Essi sono stati malmenati con ferocia da circa 150 persone. La folla non voleva che venissero eseguiti inni natalizi. L’episodio riporta alla memoria l’incidente avvenuto lo scorso anno a Satna, in Madhya Pradesh. Il 14 dicembre 2017 un gruppo di 30 seminaristi e due sacerdoti sono rimasti ostaggio di fondamentalisti indù per alcune ore, dopo essere stati arrestati mentre si recavano in un lontano villaggio per eseguire dei canti di Natale. Una delle loro auto è stata data alle fiamme dalla folla inferocita.

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