07/09/2005, 00.00
PAKISTAN - ISRAELE
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Arcivescovo di Lahore: "Ottimo l'incontro fra Pakistan ed Israele"

di Qaiser Felix

Lahore (AsiaNews) – I colloqui diplomatici fra Pakistan ed Israele sono "un passo ottimo e realistico verso la pace mondiale", i contatti "dovrebbero sempre essere vivi" e "tutte le fedi dovrebbero lavorare insieme per la pace". L'arcivescovo di Lahore, mons. Lawrence John Saldanha, commenta così ad AsiaNews il primo incontro fra i ministri degli Esteri israeliano e pakistano.

"I cristiani che sono stati allontanati – continua il presule – dovrebbero poter tornare in Palestina, terra santa che ha visto la nascita di Gesù Cristo, e dovrebbero poter partecipare ai colloqui di pace". "E' un buon gesto riconoscere Israele – dice ancora – ma le dispute dovrebbero risolversi con colloqui bilaterali".

Quello di giovedì 1 settembre ad Istanbul è stato il primo incontro ufficiale fra il ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom e il suo collega pakistano Khursheed Mehmood Kasuri. L'incontro è stato definito "storico" dal ministro Shalom in un documento ufficiale diffuso dal suo dicastero, in cui dice anche di "sperare che l'incontro sia il segnale dell'inizio di aperte e reciprocamente proficue relazioni tra i due paesi".

Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha ridimensionato la questione affermando che il meeting "non significa in alcun modo che il Pakistan riconosca lo Stato di Israele. Non riconosceremo Israele fino a che non sarà risolta la questione palestinese" e Riaz Mohammad Khan, segretario degli Esteri pakistano, sottolinea: "Questo contatto è essenzialmente un gesto verso Israele per sottolineare l'importanza che diamo allo sgombero di Gaza nel processo di pace del Medio Oriente".

Qazi Hussain Ahmed, capo della Mutahida Majlis-e-Amal (Mma, coalizione di sette partiti radicali islamici che ha 53 seggi in Parlamento) ha definito l'apertura del governo nei confronti di Israele "contraria all'ideologia del Pakistan" ed ha sottolineato che "il Parlamento non è stato interpellato in alcun modo sulla questione".

Sheikh Mansoor, legale musulmano ed attivista per i diritti umani, dice ad AsiaNews che questa "è la giusta direzione in cui deve andare il Pakistan. Ora siamo pronti per vivere in maniera corretta la politica mondiale". "Nel corso della storia – dice ancora – i nostri grandi leader musulmani hanno stretto accordi con gli ebrei per evitare le guerre. Perché non dovremmo farlo ora?". Gli estremisti islamici che si oppongono all'apertura "non hanno piena consapevolezza degli insegnamenti coranici e del profeta".

Shahbaz Bhatti, presidente dell'All Pakistan Minorities Alliance (Apma), dice di essere "sicuro che questa apertura porterà all'armonia interreligiosa ed al dialogo". "Anche noi – dice – dovremmo avere l'opportunità di visitare liberamente in luoghi sacri di quella terra. Finchè non vi sono contatti diplomatici non possiamo farlo". Mir Ahmad Ali, studioso dell'Islam, dice ad AsiaNews che "non è sbagliato il dialogo, ma bisogna sostenere gli interessi dei palestinesi".

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