02/11/2018, 11.24
PAKISTAN
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Asia Bibi, continuano le proteste: cancellate le messe per il giorno dei defunti

di Kamran Chaudhry

Nelle maggiori città del Pakistan le strade sono bloccate, i servizi telefonici sospesi. I radicali islamici protestano anche contro il governo che ha difeso la sentenza di assoluzione della donna cristiana. Pastore cristiano: “Evitare la diffusione delle fake news”.

Lahore (AsiaNews) – Le diocesi del Pakistan hanno cancellato le messe in programma per la commemorazione dei defunti, per timore delle violente proteste scatenate in tutto il Paese dai radicali islamici che contestano la liberazione di Asia Bibi, la donna cattolica assolta dalla condanna a morte per blasfemia. P. Nasir William, parroco della chiesa cattolica di St. Francis Xavier a Sargodha, nel Punjab, afferma ad AsiaNews: “La messa che doveva svolgersi nel cimitero è stata cancellata, mentre verrà celebrata all’interno della chiesa. Speriamo che le scuole cattoliche possano riaprire la prossima settimana”.

Il sacerdote si riferisce alla decisione della diocesi di Lahore di tenere chiuse le scuole cattoliche, per evitare aggressioni ai bambini e agli insegnanti. Egli condanna inoltre la sospensione delle linee telefoniche in diverse città. “La vita delle persone comuni che vivono nella capitale Islamabad – sostiene – è diventata un inferno. Tutti i principali incroci stradali sono stati occupati da folle rabbiose di manifestanti. La situazione è ancora più rischiosa oggi, nel venerdì di preghiera”. Poi aggiunge: “L’inverno è la stagione dei matrimoni, ne vengono celebrati circa 40 in ogni chiesa. I servizi per i telefoni cellulari sono sospesi. Questo sta creando numerosi problemi alle famiglie”.

Oggi i cristiani stanno osservando un giorno di preghiera e digiuno, mentre il governo ha dislocato ulteriori agenti a guardia delle chiese. Inoltre sono stati chiusi gli edifici cristiani attorno a Mall Road a Lahore, dove sono concentrate le manifestazioni del gruppo estremista Tehreek-e-Labaik (Tlp), il partito che ha promesso di uccidere i giudici che avessero liberato Asia Bibi.

Nel frattempo continuano le proteste contro il governo, che ha difeso la sentenza dei giudici. Secondo i media, in varie città sono stati bruciati almeno 300 veicoli. L’imam Qari Muhammad Saalam ha presentato una petizione contro la liberazione di Asia e ha chiesto che il suo nome venga inserito nella Lista di controllo delle uscite [dal Paese], fino a quando la sua richiesta non sarà esaminata.

Il rev. Amjad Niamat, coordinatore del Pakistan Christian Action Committee, invita i cristiani a non diffondere le false notizie che girano sui social. “Alcuni stanno condividendo una falsa helpline che sarebbe stata creata dalla Corte suprema, altri la notizia di una legge speciale contro gli attacchi ai danni dei cristiani. Prima di condividere [simili notizie], bisogna averne la conferma. I cristiani devono rimanere vigili e segnalare le persone sospette alle stazioni di polizia”. Infine dichiara: “La Chiesa ha bisogno di unità, in questo momento dobbiamo promuovere la pace e la fratellanza. Possa Dio proteggere il nostro popolo dai proiettili e dai bastoni e far cessare questo clima di paura”.

(Foto 1: cimitero chiuso a Lahore; foto 2: "Il 2 novembre 2018 non si terrà la Santa Messa. I fedeli possono pregare individualmente. Chiesa di St. Mary, Gulberg, Lahore")

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