11/02/2005, 00.00
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Attivista indiano: Ciampi e imprenditori italiani, aiutate i dalit

John Dayal ringrazia gli italiani che si sono battuti per la liberazione del cristiano O'Connor e chiede che gli accordi economici fra Italia e India portino benessere anche alle fasce discriminate della popolazione.

New Delhi (AsiaNews) - Benefici economici concreti per i dalit: è quanto John Dayal, attivista indiano per i diritti umani, chiede al presidente italiano Ciampi in partenza per l'India. Da domani al 17 febbraio Ciampi si recherà in visita ufficiale a New Delhi a capo di una vasta delegazione italiana comprendente 4 ministri, il presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, oltre a numerosi imprenditori e uomini dell'alta finanza.

Intervistato da AsiaNews, Dayal – presidente dell'All India Catholic Union, che riunisce 16 milioni di cattolici indiani – ritiene che "la visita del capo dello Stato italiano porterà in India tutto il popolo italiano. L'Italia è molto conosciuta da noi" sottolinea "non solo per il legame religioso di molti cattolici con Roma, ma anche per gli interessi culturali di letteratura, cinema e sport. Anche la cooperazione economica è molto forte fra i due paesi in campo tecnologico, nell'industria meccanica e quella aeronautica".

Parlando della missione politico-economica italiana a New Delhi, Dayal, che è anche segretario del' All India Christian Council, afferma: "So che la visita italiana riguarderà accordi economici nel settore informatico e tecnologico. Per questo – scandisce - chiedo ai responsabili italiani che vengono da noi per cercare nuovi mercati, di pensare alla sorte dei dalit, in particolare quelli cristiani, che sono la classe più povera e più discriminata della società indiana". Dayal scende poi nel concreto: "Mi appello ai referenti italiani perchè la collaborazione economica fra India e Italia porti benefici economici concreti anche ai dalit".

Ricordando la campagna lanciata da AsiaNews e da altri siti cattolici italiani a favore di Savio O'Connor, l'attivista indiano afferma che nel suo impegno per la libertà religiosa in patria e all'estero "ho trovato appoggio in alcuni organi di stampa italiani che ci hanno sostenuto nella campagna per liberare un cristiano indiano ingiustamente detenuto in Arabia Saudita. Per questo ringraziamo quanti si sono adoperati per la sua liberazione".

Dayal riferisce che "di recente il nuovo governo indiano ha assunto alcune decisioni a favore delle minoranze religiose finora discriminate in India". Tra queste misure l'attivista cattolico ricorda che "è stato ricostituito il National Integration Council", del quale Dayal è divenuto membro nominato dal governo, con lo scopo di combattere le discriminazioni di casta e di natura etnica; sono state presentate in parlamento alcune proposte legislative per la difesa delle minoranze". "Ci sono ancora casi di violenze contro i cristiani - conclude Dayal - e spero che i governo prenda le misure idonee per mettere fine a tali episodi". (LF)

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