12/05/2014, 00.00
INDIA
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Attivista indiano: Narendra Modi non vincerà a Varanasi

Lo afferma ad AsiaNews Lenin Raghuvanshi, che nella "città sacra" dell'Uttar Pradesh lavora per i diritti dei dalit e dei più deboli. Qui è in corso l'ultima fase delle elezioni generali indiane 2014. I sondaggi danno per favorito il leader dei nazionalisti indù, ma l'attivista spiega: "La religione indù sta combattendo contro il fondamentalismo".

Varanasi (AsiaNews) - "A Varanasi Narendra Modi è molto vicino alla sconfitta": lo afferma ad AsiaNews Lenin Raghuvanshi, attivista originario della città sacra dell'Uttar Pradesh, mentre oggi oltre 30 milioni di indiani partecipano all'ultima fase delle elezioni generali 2014. Tra le 18 circoscrizioni rimaste c'è proprio quella di Varanasi, al cui seggio sono candidati due protagonisti del voto di quest'anno: Narendra Modi per il Bharatiya Janata Party (Bjp, nazionalisti indù) e Arvind Kejriwal per l'Aam Aadmi Party (Aap, anticorruzione).

I sondaggi e i media indiani danno Modi come superfavorito a queste elezioni, e l'elezione al seggio di Varanasi - considerata sacra per l'induismo - sarebbe "il fiore all'occhiello" e la conferma che la città è la "culla" dei fondamentalisti indù, da cui è sostenuto.

Tuttavia Raghuvanshi, che è segretario generale del People's Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr), nota ad AsiaNews che "proprio i votanti indù sono i più divisi. Molti di loro sono davvero laici, credono in un pensiero liberale e non sostengono l'hindutva". L'hindutva è un'ideologia che considera l'induismo un'identità etnica, culturale e politica, in nome della quale  gruppi come la Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) perpetrano atti di violenza e discriminazione contro le minoranze etniche e religiose dell'India, con l'obiettivo di creare una "nazione indù".

La Rss è tra i sostenitori di Narendra Modi, che per molti anni ne è stato un militante.

"A Varanasi - sottolinea l'attivista - la religione indù sta combattendo contro l'hindutva, e questo rappresenta un grande problema per Modi. Tutti i politici sono chiamati all'apertura e al pluralismo. Il clima che si respira oggi è buono, il voto procede bene. Questa 'ondata Modi' di cui tutti parlano non esiste". 

 

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