Baghdad, per la prima volta dal 2003 il governo si riunisce fuori dalla Green Zone
Il premier incaricato e 14 ministri nell’ex sede del Parlamento ai tempi del raìs Saddam Hussein. Per la formazione del nuovo esecutivo mancano ancora dicasteri chiave, come gli Interni e la Difesa. Lettera di richiamo delle Nazioni Unite per la mancanza di donne nella squadra di governo.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Il gabinetto di governo irakeno si è riunito ieri per la prima volta al di fuori della Green Zone, il distretto fortificato nel cuore della capitale eretto 15 anni fa all’indomani dell’invasione statunitense nel Paese arabo. All’incontro ha partecipato il premier incaricato Adel Abdel Mahdi e 14 nuovi ministri la cui designazione è stata approvata la notte precedente dal Parlamento; tuttavia, per la formazione del nuovo esecutivo mancano ancora alcuni ruoli chiave attorno ai quali sono aperte le trattative all’interno della coalizione.
La riunione di governo si è svolta in un luogo dal valore simbolico: si tratta dell’ex sede del Parlamento, utilizzata ai tempi del raìs Saddam Hussein. Dalla caduta del dittatore nel 2003, in seguito all’invasione statunitense, una ondata di violenza e terrore hanno portato alla realizzazione di un distretto fortificato [la Zona Verde], nel centro di Baghdad e isolata dal resto della città.
Al suo interno si trovano le sedi delle più alte cariche del Paese e le rappresentanze diplomatiche straniere. A protezione dei luoghi simbolo - sede di governo e Parlamento, ambasciate statunitensi e britanniche - le autorità hanno predisposto una serie di checkpoint e mura protette da filo spinato ed elettrificato.
Nei giorni scorsi il premier Abdel Mahdi ha dato un’accelerata alla formazione del nuovo governo, definendo ben 14 ruoli ministeriali. Al momento mancano però alcuni dicasteri chiave, fra cui gli Interni e la Difesa che sono ancora oggetto di trattative fra le diverse forze della coalizione.
Finora si tratta di un esecutivo di soli uomini e non è emerso il nome di alcuna donna per ruoli di governo. Da qui il richiamo delle Nazioni Unite che, in una lettera ufficiale inviata nei giorni scorsi a Baghdad, invitano il governo irakeno a promuovere e favorire se non una parità, quantomeno un maggiore bilanciamento fra i sessi.
Il Primo Ministro è tenuto a presentare le sue scelte per un voto in Parlamento entro il 6 novembre, a sei mesi di distanza dalle elezioni parlamentari. Nel contesto di due diverse conversazioni telefoniche il segretario di Stato americano Mike Pompeo si è congratulato con Abdel Mahdi e il nuovo ministro degli Esteri Mohamed Ali al-Hakim, ex ambasciatore nel Regno Unito.
Pompeo si è impegnato a lavorare a stretto contatto con Abdel Mahdi per “aiutare il suo governo a garantire stabilità, sicurezza e prosperità per tutti gli irakeni”. Del resto un equilibrio fra forze contrapposte [Stati Uniti da un lato e Iran dall’altro] sarà essenziale per un futuro di pace e stabilità, mettendosi alle spalle le violenze settarie che hanno dilaniato il Paese in seguito all’invasione Usa e la guerra contro le milizie jihadiste dello Stato islamico (SI, ex Isis).