Bangladesh: a Gazipur la criminalità aumenta con la disoccupazione
La chiusura di 72 fabbriche ha lasciato senza lavoro 73mila persone, spingendo molti giovani verso droghe e criminalità. In sei mesi, 1.600 persone arrestate per reati come rapina e aggressione: metà sono disoccupati. Esperti invocano interventi in quella che era una roccaforte della Awami League e dove oggi alcuni gruppi alimenterebbero l'anarchia per destabilizzare tutta la regione.
Gazipur (AsiaNews) - Rakib, 22enne di Gazipur, ha perso il lavoro quando la fabbrica di abbigliamento in cui lavorava ha chiuso. Dopo mesi di ricerca di un nuovo impiego senza risultati, è caduto nella disperazione. Influenzato dai coetanei, ha iniziato a fare uso di droga e a spacciarla. Alla fine, la polizia lo ha arrestato, con la sua famiglia che è precipitata in una profonda crisi. La storia di Rakib non è un caso isolato, ma riflette una tendenza in crescita a Gazipur, dove la disoccupazione sta spingendo molti giovani verso la criminalità.
Gazipur, un tempo fiorente centro industriale della divisione di Dakha, è ora alle prese con un’impennata dell’attività criminale. Secondo la Gazipur Metropolitan Police (GMP), solo negli ultimi sei mesi 1.600 persone sono state arrestate per rapina e aggressione. È allarmante che più di 800 di loro siano lavoratori disoccupati provenienti da fabbriche di abbigliamento e altre fabbriche chiuse.
Gli esperti avvertono che la situazione sta peggiorando. “La popolazione attiva è in aumento, ma l'occupazione no”, ha affermato Subash Gomes, operatore cattolico nel campo dello sviluppo. “I lavoratori vengono licenziati e la disoccupazione è in aumento. Ciò non favorisce la stabilità sociale né la crescita economica”. Gomes suggerisce di formare i lavoratori con competenze imprenditoriali in modo che possano avviare attività in proprio, invece di dipendere esclusivamente dai posti di lavoro.
Le radici della crisi rifiderebbero proprio nella chiusura delle fabbriche. Secondo il Dipartimento di ispezione delle fabbriche e degli stabilimenti e la Polizia industriale, dalle proteste di massa del 5 agosto dello scorso anno, a Gazipur hanno chiuso 72 fabbriche. Tra queste figurano grandi aziende come Beximco, Mahmud Jeans, Dard Composite e Polycon Limited. Le chiusure hanno lasciato senza lavoro circa 73mila lavoratori e lavoratrici.
Il dott. Touhidul Haque, professore associato all'Università di Dhaka, ha spiegato le maggiori implicazioni: “I disoccupati non solo non contribuiscono all'economia, ma molti di loro si danno anche al crimine. Quando non ci sono posti di lavoro o opportunità imprenditoriali, le persone ricorrono al furto o alla frode per sopravvivere. Si tratta di una crisi legale e sociale”.
Il commissario della GMP, Nazmul Karim Khan, ha confermato il legame tra disoccupazione e aumento della criminalità. “Abbiamo ricevuto informazioni secondo cui molti degli arrestati sono lavoratori disoccupati - ha affermato -. Stiamo cercando di controllare la situazione, ma la polizia da sola non può risolvere il problema. Il sostegno della comunità è essenziale”.
Le conseguenze sociali sono gravi. In oltre 200 località del distretto sarebbero sorti mercati della droga, con più di 500 grossisti attivi. I media stimano che ogni mese vengano venduti farmaci per un valore superiore a 100 crore di taka (circa 7 milioni di euro). Nei primi sette mesi del 2025, a Gazipur si sono verificati 103 omicidi, tra cui il brutale assassinio di un giornalista e l'aggressione di un altro collega. I residenti sono sempre più spaventati. Molti di quelli che possono permetterselo si trasferiscono a Dhaka per sfuggire alla violenza. “La gente è stanca di furti, rapine e aggressioni”, affermano. “Gazipur non è più sicura”.
Anche l'instabilità politica contribuisce ai disordini. Gazipur è considerata una roccaforte della fazione vietata della Awami League - il partito dell’ex prima ministra Sheikh Hasina, deposta dalle manifestazioni di piazza di un anno fa - e la polizia sospetta che alcuni gruppi stiano deliberatamente alimentando l'anarchia per destabilizzare la regione. Gli esperti sottolineano la necessità di una risposta coordinata. Le soluzioni includono la creazione di posti di lavoro, l'orientamento dei giovani, una maggiore consapevolezza sociale e la stabilità politica. Senza questi elementi, la crisi di Gazipur potrebbe aggravarsi, minacciando la pace e la sicurezza in tutta la regione.