28/09/2016, 11.31
BANGLADESH
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Bangladesh: morto lo scrittore Haq, voce critica del fondamentalismo

di Sumon Corraya

Syed Shamsul Haq, deceduto a 81 anni, è stata una delle firme più prolifiche e brillanti del Paese. Soffriva da tempo di cancro ai polmoni. È stato il più giovane scrittore a ricevere il Bangla Academy Award, il più alto riconoscimento letterario. I cristiani lo ricordano come “maestro e guida”.

Dhaka (AsiaNews) – Il famoso scrittore Syed Shamsul Haq si è spento ieri sera all’età di 81 anni in un ospedale di Dhaka, in Bangladesh. Da tempo soffriva di cancro ai polmoni, ma il male non gli aveva impedito di continuare a sollevare la voce contro il crescente fondamentalismo islamico nel Paese. Dopo la strage di stranieri nel caffè di Dhaka del primo luglio scorso, costata la vita a 20 persone, aveva detto in un’intervista: “Vogliamo un Paese libero dal fanatismo religioso. Con il sangue abbiamo ottenuto la creazione di un Bangladesh laico, dove indù, cristiani, buddisti e musulmani possono vivere insieme. Ma alcuni fondamentalisti stanno tentando di distruggere questa armonia in nome della religione”.

Syed Shamsul Haq era amato e stimato da tutti, a prescindere dall’appartenenza religiosa. Oggi ad AsiaNews alcuni scrittori cristiani esprimono profondo dolore. Uno di essi, il romanziere cattolico Khakon Corraya, afferma: “Egli è stato il nostro maestro, la nostra guida. Io ho imparato lo stile della scrittura leggendo le sue storie e romanzi. Egli sapeva cogliere i sentimenti delle persone e li traduceva nella scrittura. Gli sono davvero grato, tutti siamo addolorati. Rimarrà per sempre nei nostri cuori. Prego per la sua anima”.

Lo scrittore era nato il 27 dicembre 1935. Tra le firme più illustri del Paese, era anche un poeta dal talento indiscusso. Nel 1966, all’età di 31 anni, era stato il più giovane scrittore a ricevere il Bangla Academy Award, il più alto riconoscimento letterario del Paese. Nel 1984 ha ottenuto l’Ekushey Padak, la più alta onorificenza civile, e nel 2000 l’Independence Award.

Nella sua lunga carriera di scrittore, giornalista, poeta, saggista, sceneggiatore, ha anche tradotto in lingua bengalese alcuni grandi classici della letteratura occidentale. Tra gli altri, le opere “Macbeth”, “La tempesta” e “Troilo e Cressidra” di William Shakespeare, “Peer Gynt” del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.

Il primo ministro Sheikh Hasina e il presidente Abdul Hamid hanno inviato messaggi di condoglianze. In quello del presidente si legge: “La sua morte è una perdita irreparabile per la letteratura bengalese. Gli scritti potenti di Syed Shamsul Haq, un soldato delle forze a favore della liberazione, mostreranno per sempre il cammino della nazione”.

La salma di Shamsul Haq è stata esposta al Central Shaheed Minar di Dhaka [il monumento nazionale dove si commemorano i martiri del movimento per la conservazione della lingua madre, ndr], dove in migliaia sono accorsi per l’ultimo saluto. Un rituale funebre islamico (janaza) è stato eseguito nella moschea dell’Università di Dhaka. Poi il corpo è stato trasportato in elicottero nel villaggio natale di Kurigram, nel nord del Bangladesh, dove la famiglia esaudirà il suo ultimo desiderio: essere seppellito nel complesso dell’università pubblica locale.

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