19/06/2023, 15.51
CINA-STATI UNITI
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Blinken incontra anche Xi, nelle prove di disgelo

"Colloqui franchi e approfonditi" a Pechino per il segretario di Stato Usa. Dopo un lungo incontro a tutto campo con Wang Yi è stato ricevuto anche dal presidente che ha salutato i "progressi" conseguiti nei colloqui bilaterali. Sul nodo di Taiwan Washington conferma la politica dell'"unica Cina" ma anche la preoccupazione per le "azioni provocatorie" nello Stretto.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Mezz’ora di incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Dopo ore di “colloqui franchi e approfonditi” con Wang Yi, l’uomo forte del Partito per le relazioni internazionali, e con il ministro degli Esteri Qin Gang. Si è conclusa così oggi la visita a Pechino del segretario di Stato Usa Anthony Blinken, il primo incontro a questo livello dal 2018, rinviato a febbraio a causa della crisi sui palloni spia.

Fin dalla vigilia la parola d’ordine era stata quella di ridurre le tensioni nelle relazioni e l’incontro con il presidente Xi - che non era scontato, non essendo Blinken un capo di Stato - ha dato un segnale chiaro del messaggio che Pechino voleva veicolare. Il presidente cinese, dopo aver stretto la mano all’ospite americano nella Grande Sala del Popolo, ha salutato i "progressi" conseguiti nei colloqui bilaterali.

La comunità internazionale - ha detto Xi Jinping - “non vuole assistere a conflitti o scontri tra Cina e Stati Uniti né scegliere da che parte stare, e si aspetta che i due Paesi coesistano in pace e abbiano relazioni amichevoli e coollaborative. Nessuna delle due parti dovrebbe cercare di plasmare l'altra con la propria volontà, e ancor meno privare l'altra parte del suo legittimo diritto allo sviluppo".

Al di là di queste parole e della constatazione della riapertura di un dialogo franco tra le due parti, ben poco di concreto è trapelato sui punti su cui Washington e Pechino avrebbero trovato convergenze. Gli unici risultati annunciati sono il fatto che il ministro degli Esteri cinesi Qin Giang ricambierà la visita negli Stati Uniti nei prossimi mesi e che vi saranno gesti di disgelo sul piano dei collegamenti arerei e della cooperazione culturale.  

Da parte sua anche Blinken - incontrando da solo i giornalisti - ha riferito che le conversazioni sono state “solide” e “costruttive”. Sulla guerra in corso in Europa, Pechino ha ribadito che non fornirà alla Russia aiuti letali da utilizzare in Ucraina, ma Washington ha messo in guardia dalle azioni analoghe di aziende private cinesi.

Per quanto riguarda Taiwan - cuore oggi dello scontro diplomatico - Blinken ha ribadito la politica dell’esistenza di una sola Cina e la contrarietà degli Stati Uniti all’indipendenza dell’isola; ma ha anche messo in guardia dalle "azioni provocatorie" della Cina nello Stretto e dalle possibili conseguenze sull’economia mondiale. Ha anche aggiunto che Washington resta "profondamente preoccupata" per le violazioni dei diritti umani, in particolare nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong.

Il segretario di Stato americano ha riferito inoltre che durante i colloqui si è parlato anche della questione del Fentanyl, la droga sintetica che è la prima causa di morte tra i giovani negli Stati Uniti: i due Paesi si sono detti disposti ad avviare un gruppo di lavoro comune contro la diffusione di questa sostanza stupefacente.

Blinken ha infine assicurato al popolo e al governo cinese che gli Stati Uniti non stanno "cercando di contenerli economicamente". L'"ampio successo economico" della Cina - ha concluso - va a vantaggio anche degli Stati Uniti.

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