Bomba nelle Sulawesi, il terrorismo fa un'altra vittima in Indonesia
C'è preoccupazione per il pericolo di una nuova strategia del terrore con frequenti attentati contro piccoli bersagli. Intanto nelle Sulawesi occidentale la polizia sequestra materiale esplosivo e ferma almeno cinque sospetti terroristi.
Jakarta (AsiaNews) Una bomba artigianale fa una nuova vittima a Poso. Intanto i gruppi speciali antiterrorismo della polizia indagano a tutto campo, dopo che il 9 settembre a Polewali Mandar, Sulawesi occidentale, sono stati ritrovati il materiale per fare una bomba con detonatore, nonché machete affilati, cocci di vetro e catene d'acciaio.
Nella Salianggo, 20 anni circa, è stata uccisa il 9 settembre da una bomba artigianale, che sconosciuti hanno messo dentro una torcia elettrica nella sua abitazione nel villaggio di Kawua, nei quartieri bassi di Poso, ad appena 100 metri da una caserma dell'esercito. La bomba è esplosa quando la vittima ha acceso la torcia per avere luce.
E' la seconda vittima in pochi giorni, dopo che la scorsa settimana a Pesisir Utara, Poso, una bomba ha ucciso un cristiano. Secondo osservatori, da settimane nella zona c'è minore sicurezza, dopo la rimozione del brigadiere generale Oegroseno, ex capo della polizia del Sulawesi centrale.
Atmajaya Marjum, funzionario della sub reggenza di Poso Kota, si è detto "preoccupato" perché l'attentato mostra una maggior facilità dei terroristi nei loro attacchi.
Poche ore prima, la polizia aveva fatto irruzione in un'abitazione nel villaggio di Madatte presso Polewali, reggenza di Polewali Mandar, frequentata da cinque sospetti, dopo un lavoro di appostamento e osservazione durato un mese, come ha spiegato Sukria Gaos, soprintendente capo della polizia a Polman.
Il generale Ariyanto Budihardjo, ispettore capo della polizia del Sulawesi meridionale, ha confermato oggi che sono stati presi almeno cinque sospetti, ora indagati come sovversivi. Uno di loro, indicato come Z.R., proprietario dell'abitazione, è già stato sospettato di fatti criminosi nei sub distretti di Aralle, Tabulahan e Mambi, sempre nel Sulawesi occidentale. In queste zone da anni ci sono disordini per contrasti tra diverse religioni.
Il generale Budihardjo ha confermato che le bombe erano al 50% "pronte per l'uso".
In precedenti attentati terroristi di estremisti islamici, come quelli di Bali al Marriot Hotel e all'ambasciata australiana, tra i residui delle bombe la polizia ha trovato frammenti di metallo e di vetro, che sono messi in tubi di plastica o di acciaio per diventare proiettili micidiali e fare più vittime. Secondo fonti locali questo materiale fa ritenere probabile che siano in preparazione operazioni terroristiche nella zona, per esempio durante il Ramadan, il prossimo mese.